Il nuovo maggiordomo [Young][Young&Adult]

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    Salve everyone. Sono ancora io che scrivo cose. Vi starete chiedendo cosa è successo alla mia vecchia storia e cosa sia questa nuova. Calma. La mia vecchia storia ho deciso di cestinarla per mancanza di idee( aiut). Tuttavia, sono tornato con questa, che in realtà volevo scrivere sin dalle origini, però poi è arrivato il contest della Oneshot e ho deciso di partecipavi. Dopo aver fatto la mia abbondante figuraccia, ho deciso di riprendere lo stesso argomento della storia ma a capitoli, come doveva essere in realtà. Spero vi piaccia :3

    CATEGORIE: Young&Adult , Young



    INDICE:
    Capitolo 1: Il nuovo arrivato
    Capitolo 2 Andrea
    Capitolo 3: Un risveglio da nobile
    Capitolo 4: Le commissioni
    Capitolo 5: Nel salotto
    Capitolo 6: Uno sguardo al passato
    Capitolo 7: Preoccupazione
    Capitolo 8: Il gioco di Marco
    Capitolo 9: Chiarimenti
    Capitolo 10: Sentimenti
    Capitolo 11: Amore
    Capitolo 12: Il Parco
    Capitolo 13: La camminata infinita
    Capitolo 14: Madre e Figlio
    Capitolo 15: Unione




    Capitolo 1: Il nuovo arrivato
    Sono in camera mia sdraiato sul letto. Il mio sguardo è fisso sulla pioggia che irrefrenabile si scaraventa sul vetro della mia finestra. Tante goccioline che man mano corrono verso il basso, quasi come se facessero a gara a chi arriva prima. Fuori è buio, le uniche fonti di luce sono i pali posti agli estremi della strada. Illuminano anche di poco la stanza, quel poco che basta per far vedere alcuni oggetti. Un tuono. Un grande rumore viene seguito da un'abbagliante luce, questa, illumina quasi completamente la mia camera per pochi attimi. Chiudo un attimo gli occhi, lentamente. Mi faccio trasportare da quel dolce suono. Rilasso le mani, le distendo completante. Il respiro si fa più dolce e più lieve. La pioggia sembra stia aumentando sempre più, ma a me non interessa.

    Mi ricordo di quando ero più piccolo, le cose erano più facili allora. Le uniche preoccupazione erano a quale gioco giocare o a come divertirsi. Ricordo bene di quando correvo per la villa, guidato dalla mia immaginazione, tutto sorridente. Con noi quella volta c'era un servitore molto bravo, gli volevo molto bene. I miei genitori lo conoscevano da anni e sembravamo tutti una grande famiglia, ma poi è morto.
    Dopo la sua morte, non ho più voluto nessun'altro. Mi sono sempre nascosto con la scusa dell'essere ormai grande e del non averne più bisogno, ma questo sembra che ai miei genitori non interessi. .Non sono poi così tanto grande. Ho 13 anni, sono poco meno lungo del mio letto, 165cm circa.
    Ho gli occhi verdi, ereditati da mia madre. Dice sempre che ho un viso carino, non lo nascondo più di tanto.
    Apro gli occhi, quei ricordi non sono tanto felici, ora guardo il soffitto. Sospiro. Ho sempre cacciato ogni tipo di servitore o maggiordomo. Ho dei metodi per farlo. Li ho sempre sottoposti a qualunque tipo di cosa imbarazzante o spinta, anche contro il loro volere. D'altronde io sono il padrone, io impartisco gli ordini. Sono sempre scappati dandomi del ragazzino pervertito. Qualcuno di loro ha provato a dire ai miei genitori cosa facessi, però non gli hanno mai creduto. Ho sempre vinto io e penso che continuerò a vincere. Mi hanno avvertito dell'arrivo di uno nuovo, e sto già pensando a come torturarlo. Devo ammettere che la loro presenza mi da un po' fastidio, ma vederli inginocchiarsi e fare certe cose mi piace davvero tanto.
    Guardo l'ora, sono passate le 22. Non ho sonno, speravo che la pioggia potesse aiutarmi ma evidentemente non riesco comunque ad addormentarmi. Riguardo la finestra. Un'altro tuono. Vedo in lontananza una macchina che si sta avvicinando alla nostra grande residenza. Tra il cancello e il palazzo ci saranno un centinaio di metri. Mi alzo leggermente per scorgere meglio la figura che a passo lento si sta avvicinando. Colgo un sorriso, deve essere lui. Con un grosso ombrello in una mano e una grossa valigia nell'altra, sta attraversando il giardino. Non mi vede. La mia stanza è affacciata all'entrata principale, ma con questa poca luce è impossibile vedermi. Cerco di vedere il suo viso ma non ci riesco. Poco importa, l'unica cosa che voglio fare è sbarazzarmi di lui. Mi ristendo sul letto. Sento i passi di mia madre avvicinarsi nella stanza <<mattia...?>> entra dolcemente sussurrando il mio nome. Per quei pochi istanti un fascio di luce entra ed illumina parzialmente la mia stanza. Fingo di dormire steso su di un lato, dandole le spalle. Sorride, richiude la porta e la sento allontanarsi. Guardo il lenzuolo, guardo le mie mani. Do un ultimo sguardo alla finestra, ma non intravedo più nessuno. Sento qualcuno bussare dolcemente alla porta e in modo regolare. Sorrido. E' arrivato.

    Edited by Icrox91 - 14/12/2016, 23:56
     
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  2. HiLU
     
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    Si effettivamente la storia é meglio farla a capitoli, fa maggior effetto. Interessante lo stile, e il testo è molto più scorrevole rispetto all'altro racconto.

    Beh che dire, aspetto il seguito!!
     
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    A reader lives a thousand lives before he dies, said Jojen. The man who never reads lives only one

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    Continuo a seguirti, non ti sbarazzerai di me Lol :dammelo:
     
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    CITAZIONE (Luke_Tyrell @ 4/7/2016, 00:50) 
    Continuo a seguirti, non ti sbarazzerai di me Lol :dammelo:

    Hahahahha, per me è un complimento :3
     
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  5. § Elena §
     
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    meglio! sì meglio... ;-)
     
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  6. Eolo1212
     
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    aspettiamo il continuo :dammelo: :fapfap:
     
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    Capitolo 2: Andrea
    La pioggia sembra quasi che abbia rallentato il ritmo. Sento le gocce sbattere sul vetro meno frequentemente, che incantevole suono. Sento in lontananza la porta aprirsi lentamente e la voce dei miei genitori . Mi alzo lentamente dal letto, infilo le pantofole e apro la mia porta. Percorro pochi metri e li sento parlare <<ciao! Piove davvero forte là fuori, sei bagnato?>> mia madre è sempre così gentile <<non fare complimenti e accomodati, l'ombrello lascialo pure lì>> mio padre così accogliente. Sono al secondo piano, i miei passi sono lenti. Interrompo l'andatura quando sento la sua voce, la sento ringraziare i suoi superiori. <<mio figlio starà dormendo però..>> comincia a dire mia madre, interrompendosi alla mia vista in cima alle scale. Le nostre scale portano all'androne principale, sala molto spaziosa e grande. Nel primo piano c'è appunto questa enorme stanza, una cucina a sinistra, una sala da pranzo, una saletta e il bagno a destra. Nel secondo piano invece ci sono le camere da letto e un altro bagno. Le scale maestose dal secondo piano si dividono in due rampe portando a terra, con al centro della divisione, un balconcino. Mi sono affacciato al balconcino, in cima alle scale e lo osservo. Il mio sguardo è un misto di disgusto, odio e perversione allo stesso tempo. Scendo le scale lentamente, sempre guardandolo. Cerco di sfidarlo con gli occhi mentre mi avvicino. <<ah, lui è nostro figlio Mattia. Tesoro pensavo dormissi...>> <<mi sono svegliato sentendo il portone aprirsi>> la interrompo in modo freddo. Cerco di farlo sentire in colpa. Mi avvicino a lui e lo guardo. E' alto, saranno circa 180cm. Porta gli occhiali. Ha un cappotto nero ed una sciarpa. Senza perdere tempo china la testa scusandosi. Vorrei tirargli uno schiaffo. Gli porgo la mano e sorrido <<piacere Mattia>>. La mia voce era affilata. Chiudo gli occhi. Sento silenzio, a parte la pioggia di fuori.
    Sento che qualcosa la afferra. Non sento il calore di una mano. Riapro gli occhi. Vedo la sua mano, avvolta da un guanto bianco, che tiene la mia. Stringo la presa. Guardo un altro po' la mano <<io mi chiamo Andrea, piacere. Scusate l'ora tarda, ma non sono riuscito ad arrivare prima>>. I miei genitori lo rassicurano. Sto ancora stringendo la mano. Ha cercato di lasciare la presa, ma quando ha visto che non lo lasciavo andare, non ha opposto resistenza. I miei genitori se ne stanno andando <<può dormire nella stanza accanto alla mia..>> dissi sorridendogli ancora. Quel sorriso non era amichevole, ma lui non l'aveva ancora capito. Mi sorride anche lui. Da queste parole i miei genitori decidono di lasciare a me le faccende burocratiche. Lo guardo. La sua valigia marrone stava gocciolando sporcando il pavimento.
    Siamo ancora immobili. Non dice niente. Forse è in imbarazzo. Lascio la presa, poi lo scorto nella sua nuova stanza. <<quanti anni hai?>> gli faccio una domanda a caso mentre saliamo le scale. <<18>> risponde. Sono un po' meravigliato, non sembra così giovane. Mi sta seguendo come un cagnolino bagnato. E' dietro di me. Passo davanti alla mia stanza. La apro velocemente e gli faccio vedere l'interno con la sola luce esterna e del corridoio. Il corridoio presenta solo un muro, quello dove ci sono le stanze, per il resto è aperto. <<questa è la mia stanza, dove passerai tanto tempo. Soddisfacendo i miei capricci.>> in questa ultima frase rimarco un sorriso, ma lui non ha ancora capito di cosa parlo. Mi risponde solo con uno stupido sorriso. Arriviamo alla sua stanza e gliela mostro. E' quasi grande come la mia, <<questa è la tua stanza, sistema le cose>> gli ordino.
    Lui fa un inchino e poi mi ringrazia <<grazie padrone. Sono davvero contento di questo lavoro. Vede, i miei genitori..>> lo interrompo subito. Non gli ho chiesto niente <<me lo dirai domani. Se avrò voglia di sentirlo. Ciao>> gli rispondo freddamente. Mi ha chiamato padrone. Lo adoro, sorrido. Sento la porta chiudersi in lontananza, poi entro in camera mia spegnendo le luci. La pioggia ha smesso. Che peccato, avrei voluto dormire a quel dolce suono. Mi ristendo nel letto e chiudo gli occhi.

    Edited by Andryz90 - 5/7/2016, 12:58
     
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    Sono proprio contenta di poter rileggere questa storia, e questa volta in più capitoli... mi sta molto piacendo!!!
     
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  9. HiLU
     
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    Mmmmmm proprio pestifero il ragazzino! Chissà cosa gli combinerà....
     
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    Cosa combinerà quel ragazzino pestifero? Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo
     
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    Parto ringraziando tutti voi che come sempre mi seguite e mi fate complimenti :asd: grazie :3
    Capitolo 3: Un risveglio da nobile
    E' buio. Non vedo niente. Cerco di capire dove sono, ma per quanto io mi sforzi non ci riesco. Corro, ma è sempre tutto buio, non vedo nulla. Ho il fiatone. Mi siedo un attimo per riposare. Giro lo sguardo, non vedo ancora nulla.
    Dopo essermi ripreso cammino. Non so per quanto io stia camminando, ma continuo a farlo. ''Sarà la direzione giusta?'' mi domando. Voglio scappare da qui, ma non so come. Ad un certo punto però ho visto qualcosa...qualcosa in lontananza. Una luce. Una bellissima luce bianca , appena percettibile sta abbagliando debolmente l'oscurità che mi circonda. Si sta espandendo sempre più. L'oscurità non c'è quasi più. Sta abbagliando anche me, non vedo niente se non una strana figura al centro di questa accecante luce. Fatico a riconoscerla, ma poi la riconosco subito << tu..>> sussurro mentre l'abbaglio mi mangia completamente.

    <<padrone, è ora di alzarsi>> sento dire, mentre cerco di aprire lentamente gli occhi. Quello stupido maggiordomo ha aperto le tende e la finestra, accecandomi con la luce del sole. Cerco di tenere aperti gli occhi, ma sono costretto a tenerne uno chiuso. Tengo il braccio alzato come parasole per proteggermi da quel infernale fascio di luce. <<tu..>> dico con voce molto scocciata e fredda. Lo scorgo per poco e vedo che fa un inchino e mi sorride <<la colazione è pronta, venga pure>> disse con calma. Quella postura, quel modo di fare. Mi sa troppo da secchione della classe, mi irrita assai. Chiudo gli occhi. <<portala qui>> gli ordino freddamente, poi mi da conferma. Quando se ne va gli sussurro << bravo cucciolo>> poi sorrido maliziosamente. Torna dopo nemmeno due minuti con un carrello, del the e dei pasticcini sopra. ''Ma è la mia colazione preferita, come ha fatto a...'' lentamente travasa il contenuto della teiera nella tazzina. Nemmeno una goccia fuori. Sono sorpreso, ma non lo do a vedere. Cerco di rimanere impassibile, come se vedessi quelle cose tutte i giorni. Mi porge la tazzina. Bevo lentamente il contenuto facendo attenzione a non scottarmi la lingua.
    E' delizioso. E' davvero troppo delizioso, forse il migliore che abbia mai bevuto. Maledizione. Il mio sguardo ora è cambiato. Mostra realmente stupore. Come non posso essere stupito assaggiando una cosa simile d'altronde. ''Ma che razza di the è..'' penso tra me e me mentre lo ri-assaggio per capire se la prima volta avessi assaporato bene o se fosse solo la stanchezza a farmelo sentire così buono. Niente da fare, è davvero così lui. <<e' un the inglese, importate direttamente dall'Inghilterra.>> comincia a dirmi con calma. Mi chiedo se veramente abbia letto il mio pensiero <<sono stato lì un po' di tempo e ho fatto rifornimento, i miei vecchi padroni lo adoravano. Spero che anche lei lo gradisca>> lo guardo con la coda dell'occhio mentre bagno leggermente le mie labbra con quella meraviglia <<uhm..>> poi sorseggio un'altra volta. Afferro un pasticcino e lo assaggio. ''Pure questo è delizioso mo?!'' penso molto scocciato e sbuffo interiormente. Mi guarda e sogghigna un po', aspettando pazientemente che abbia finito. Mi assaporai quella colazione come se fosse il mio ultimo pasto, mentre quello comincia a parlare dei programmi che dovrei fare oggi. <<dopo la colazione, sua madre mi ha ordinato di accompagnarla in cartoleria per le cose che deve prendere. Poi pomeriggio ha la lezione di violino. Prima di cena devo accogliere il suo amico che viene qua per cenare>>. Lo guardo appoggiando la testa al cuscino. Rassegnato gli dico <<va bene, puoi andare. Quando hai finito di portare le cose in cucina però torna da me, mi serve una cosa>> lo vidi fare un inchino poi abbandonare la stanza ''Comincia il divertimento''.
    Aspetto pazientemente il suo ritorno e quando vedo la porta riaprirsi mi siedo sul letto <<vieni. Vieni qui.>> Fa come gli ho ordinato <<chinati, slacciami lentamente i pantaloni, sfilami le mutande.. e fammi un pompino>> gli dico già sorridendo. Verso la fine della frase ho aspettato prima di finire per lasciarli intendere cosa volessi. Mi sta guardando con lo sguardo confuso <<la mia mattina non può iniziare senza un pompino fatto bene, quindi vedi di impegnarti>> gli impartisco l'ordine freddamente. Sono curioso di vedere cosa fa. <<yes, my Lord>>.
    All'ascolto di quelle parole rimango un po' di sasso, poi lo vedo inocchiarsi con la faccia vicinissima al mio pacco. Comincia a sbottonarmi i pantaloni del pigiama, poi me li sfila. Tocca il mio pacco dalle mutande e poi comincia a tirar giù anche quelle. <<hmmm>> non va bene. Mi sta piacendo. Gli mostro il mio pacco eretto davanti alla sua faccia e senza esitare comincia a leccarlo. E' davvero bravo. Percorre con la sua lingua tutta la lunghezza del mio cazzo stra eccitato. <<s-succhialo>> dico un po' a fatica, poi con la bocca comincia ad assaggiarlo. Comincia a fare su e giù <<aaaah, aaah>> gemo. E' fantastico non riesco a smettere di eccitarmi, con la sua lingua intanto massaggia tutto il corpo del cazzo. Sta tenendo gli occhi chiusi, mentre io li tengo socchiusi per vedere cosa fa. Con le mani dentro al guanto mi tiene i fianchi. Prendo la sua testa e comincio a scopargli la testa e questo aumenta la mia eccitazione. ''Non può essere così bravo'' penso mentre sono sull'orlo della mia tolleranza. I miei gemiti si fanno più forti <<aaaahhhhh>> poi gli vengo abbondantemente in bocca e lui comincia ad ingoiare tutto come se fosse normale. Io non glielo avevo ancora ordinato, ma lui mi ha preceduto. Mi distendo con il fiatone su letto, mentre lui provvede a rivestirmi. Rimane chinato, ma stavolta solo su una gambe e porge una mano in avanti. <<padrone, con il suo permesso. Andiamo a sbrigare le faccende>>. Gliela afferro e sorrido. Lo faccio alzare e poi mi porge i vestiti. <<vestimi>> il mio tono è diventato stranamente più dolce. Non ne capisco il motivo. Mentre mi sbottona e mi lascia in mutande, lasciando vedere il mio cazzo ormai soddisfatto ed esausto, comincio a pensare. ''E' la prima volta che un maggiordomo fa una cosa del genere senza che io lo debba sforzare. Pochi sono arrivati fino in fondo, e chi ci è arrivato stava implorando di smettere. Lui invece l'ha anche mangiata tutta'' sono immerso nei miei pensieri, il mio sguardo è rivolto altrove. <<padrone>> mi riporta al mondo. Non dico niente, lui continua a parlare <<spero sia stato di suo gradimento e che abbia avuto un risveglio appropriato>> mi dice sorridente mentre mi abbottona la camicia a maniche corte. <<si, bravo>> un elogio potevo anche darglielo dopottutto. Dopo che ha fatto, mi fa andare per primo. Sto per uscire dalla porta ma mi ri-interrompe <<padrone>> mi giro un po' scocciato <<eh>> gli rispondo alla soglia della porta <<ha un bel sedere>> poi fa di nuovo un inchino. Comincio a diventare rosso e fare una faccia imbarazzata <<z-zitto. Andiamo dai>>dico mentre a grandi passi comincio a scendere le scale.
     
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  12. HiLU
     
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    Mmmmm maggiordomo due protagonista zero u.u aspetto il seguito
     
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    Il ragazzino viziato pensa di poter vincere, ma a quanto pare "ha trovato pane per i suoi denti"... il maggiordomo sembra saperla lunga...
     
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  14. § Elena §
     
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    Hai capito il maggiordomo... 😂😆
     
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    Ahahaha, bellissima la risposta del maggiordomo. Bel capitolo :sheep:
     
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