Elio (Thimotée Chalamet) è un ragazzo di diciassette anni ligure, figlio di un professore universitario che ogni estate ospita uno studente straniero per aiutarlo nella tesi di dottorato.
Quando arriva alla villa l’affascinante studente americano Oliver (Armie Hammer), Elio inizia a provare sensazioni per lui nuove.
Con il passare del tempo, tra passeggiate, nuotate e discussioni, tra i due cresce la passione e il desiderio.
Il film è stato acclamato dalla stampa internazionale e tutti auspicano il suo successo alla prossima premiazione per gli Oscar. Nel frattempo, la prima prova da superare (per testare le effettive possibilità di guadagnare una statuetta) sarà proprio la cerimonia dei Golden Globes, che sono considerati da tutti una rampa di lancio per arrivare al premio Oscar.
Essendo il film girato da un regista italiano e ambientato in Italia, perché qui da noi non è ancora uscito nelle sale? Potreste pensare che qui non verrà distribuito nei cinema perché è un film a tematica omosessuale e sappiamo bene quanto il nostro Paese sia ancora bigotto, ma non è questo il caso, bensì il contrario: la Sony, che distribuisce il film, ha programmato l’uscita in Italia per i primi di febbraio (anticipandolo pochi giorni fa al 25 gennaio) per avere più incassi grazie al successo mediatico che il film avrà quando, con ogni probabilità, verrà candidato agli Oscar. Negli Stati Uniti è dovuto, invece, uscire a novembre perché altrimenti sarebbe stato escluso dalla più famosa kermesse del cinema internazionale.
Non ci resta che fare il tifo per Luca Guadagnino ai Golden Globes, aspettando di poter finalmente vedere il film anche da noi tra poco più di un mese.

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I nuovi ideali perseguiti dalla nuova segreteria nazionale di Arcilesbica contrastano nettamente con le battaglie per i diritti civili sostenute da decenni dall’intero movimento LGBT italiano: sono, infatti, contro l’unione delle donne cisgender con le donne transgender, ma sono anche contro l’adozione dei bambini da parte dei gay e la maternità surrogata.
Queste posizioni estremiste strizzano l’occhio a una parte dei movimenti ultracattolici del contesto italiano. La nuova dirigenza di Arcilesbica conta tra i suoi sostenitori, infatti, l’associazione di “finti lettori” delle Sentinelle in Piedi e il simpaticissimo Mario Adinolfi, che quasi sicuramente tutti avete avuto la sfortuna di conoscere.
Se questi sono gli alleati di un (ex) ramo del movimento LGBT italiano, ritengo personalmente che non sentiremo la mancanza di Arcilesbica, anzi. Mi dispiace solo per tutte le lesbiche italiane le quali, a causa dell’estremismo femminista di un piccolo gruppo ai vertici, si ritrovano a dover fare i conti con un’associazione che con le battaglie per i diritti civili delle persone omosessuali, bisessuali e transessuali non ha più niente a che fare.

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