L'ultima estate

Ultimo Contest di scrittura

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  1. AndryBoy
     
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    Prologo

    Caro lettore o cara lettrice, se stai leggendo queste mie parole significa che allora hai trovato questo quaderno nel luogo dove l'ho lasciato. Ne sono felice. È proprio per questo che non l'ho distrutto: perché volevo che qualcuno leggesse la mia storia. La storia del mio amore per un ragazzo. Una storia d'amore breve ma molto intensa che ha cambiato completamente la mia esistenza. Forse dopo aver letto, capirai meglio le ragioni che mi hanno spinto a fare quello che ho intenzione di fare una volta terminata questa scrittura...

    Edited by AndryBoy - 8/6/2019, 01:10
     
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  2. AndryBoy
     
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    Capitolo 1
    L'incontro con Tommy

    Conobbi Tommaso, l'amore della mia vita, un pomeriggio di fine gennaio. Mi ero recato in libreria con l'intenzione di comprare un buon libro da leggere e che mi aiutasse a rilassarmi un po' dopo una lunga giornata di studio. Non avendo una precisa idea di quale libro acquistare fini con il vagare a lungo per le varie sezioni della libreria senza però alla fine prendere una decisione riguardo a cosa acquistare. Pensai che forse era meglio lasciar perdere e decisi così di andar via. Nello stesso istante in cui stavo per varcare la porta ed uscire, un'altra persona fece la stessa cosa e così finimmo con lo scontrarci.
    «Scusa» mi disse lui prima che potessi farlo io.
    «No, scusami tu» dissi e appena lo guardai in faccia vidi che era un bellissimo ragazzo che doveva avere all'incirca diciassette anni come me, ma che, a differenza mia, aveva lunghi capelli neri e meravigliosi occhi azzurri. Io invece ho occhi azzurri ma non belli come i suoi ed ho i capelli castani chiari.
    «Scusami vado di fretta perché tira una brutta aria» mi disse.
    «È vero» dissi io «Fa freddo e sembra che potrebbe piovere da un momento all'altro»
    «No, non era quello che intendevo dire» si affrettò a dire.
    «Ah no?» dissi «E a cosa ti riferivi?»
    «Be' c'erano dei ragazzi che prima mi stavano inseguendo e non sembravano avere buone intenzioni» mi disse. Non seppi mai se si trattava solamente di una scusa.
    «Vuoi per caso che ti accompagni?» chiesi, come se fossi in grado di poterlo proteggere in caso di un'aggressione. Appena posi la mia domanda, Tommaso sorrise e mi rispose di sì. Durante il tragitto fino a casa sua, che scoprii non essere poi troppo lontana dalla mia, non parlammo molto ma ci scambiammo numerose occhiate. Da quel poco che ci dicemmo scopri comunque che quel ragazzo si chiamava Tommaso e che come me aveva diciassette anni. Una volta arrivati davanti a casa sua, mi ringraziò per averlo scortato fin lì. Io risposi che non avevo fatto nulla di speciale e dopo averlo salutato feci per andarmene. Tommaso però mi fermò prendendomi per un braccio, poi mi trascinò verso di se e mi baciò sulla bocca. Quello fu il mio primo bacio. Non credo di essere in grado di descrivere a parole quello che provai in quel momento, ma posso dire che fu una delle sensazioni più belle che avessi mai provato in vita mia. Le nostre bocche rimasero attaccate l'uno all'altra molto a lungo e quando finalmente si staccarono eravamo entrambi arrossiti per la vergogna.
    «Scusa, non so cosa mi sia preso. Io...» tentò di scusarsi, ma io lo interruppi premendo un dito sulle sue labbra. Su quelle calde, dolci e morbide labbra che un istante prima mi avevano così dolcemente ed appassionatamente baciato.
    «Non scusarti...» dissi.
    «No, io devo scusarmi. Non so cosa mi sia preso. Non mi era mai capitato di baciare un ragazzo...»
    «Se è per questo nemmeno io avevo mai baciato un ragazzo. Be' in realtà non ho proprio mai baciato nessuno prima d'ora, nemmeno una ragazza»
    «Vuoi dire che questo è stato il tuo primo bacio? Scusa, io...»
    «Ti ho detto che non devi scusarti. Si è stato un po' strano ma devo ammettere che mi è piaciuto e tanto anche»
    «Dici davvero?»
    «Sì. Ma perché me lo hai dato?»
    Tommy arrossì e disse «Perché mi piaci. Sei un ragazzo molto carino ed anche molto gentile»
    «Grazie, anche tu sei molto carino...» dissi, poi spinto da non so quale forza (forse quella dell'amore) mi avvicinai nuovamente a lui e questa volta fui io a baciarlo. Restammo un poco abbracciati a baciarci, poi terrorizzati dall'idea che qualcuno potesse vederci ci staccammo.
    «Senti...» dissi a Tommy «...se ti va ogni tanto potremmo vederci. Uscire insieme un po', giocare ai videogames e cose così»
    «Sì. Certo che mi va»
    Ci scambiammo i numeri di telefono e già alcune ore più tardi iniziammo a scambiarci messaggini. A partire da quel giorno io e Tommy iniziammo a vederci con sempre maggior frequenza.

    Edited by AndryBoy - 8/6/2019, 01:10
     
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  3. AndryBoy
     
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    Capitolo 2
    La prima volta

    Alcune settimane più tardi festeggiammo insieme San Valentino. Lo ricordo con particolare importanza perché fu in quell'occasione che io e Tommy facemmo l'amore per la prima volta. Quel pomeriggio avevo casa libera così decisi di invitarlo a venire da me. Ero molto agitato perché nonostante sperassi che tra me e lui potesse succedere qualcosa avevo molta paura perché ero ancora vergine. Appena Tommy arrivò lo condussi in camera mia dove ci sedemmo sul letto e restammo a lungo in silenzio.
    «Che facciamo?» chiese ad un certo punto Tommy.
    «Non saprei» dissi ma a causa del pensiero dii quello che avrei voluto fare arrossii un poco.
    «Perché arrossisci?»
    «Forse perché sono con te»
    «Non sapevo di fare questo effetto» disse ridendo.
    «Be' tu mi piaci e tanto»
    «Anche tu mi piaci»
    Restammo in silenzio per qualche istante, poi iniziammo a baciarci sulla bocca e finimmo con il salire sul letto mettendoci a sedere sulle ginocchia. Continuammo a baciarci, poi gli sbottonai e gli levai la camicia a quadretti che indossava. Il suo fisico era molto magro e, seppur privo di vistosi pettorali ed addominali, era molto bello. Poi fu lui, infilando le mani sotto alla mia maglietta, che mi costrinse a spogliarmi mettendo in mostra il mio fisico, anch'esso molto magro. Continuammo a baciarci a lungo, ma ogni tanto le nostre mani finivamo per scendere a carezzare, attraverso i jeans, i nostri fianchi, le nostre gambe e soprattutto i nostri pacchi. Improvvisamente le sue mani si posarono sul mio pacco e lo sentii armeggiare con il bottone per slacciarmi i jeans. Divenni rosso dalla timidezza.
    «Che c'è?» chiese Tommy accortosi della cosa.
    «Scusami. È che io non ho mai... tu sei il mio primo ragazzo»
    «Intendi dire che sei vergine?»
    «Già. Scusa...»
    «Ma di cosa ti scusi, cucciolo» disse carezzandomi i capelli «Anche io sono vergine»
    «Meglio. Così almeno non ti sembrerò un imbranato mentre lo facciamo»
    «Stai tranquillo amore, sarà bellissimo farlo con te»
    Riprendemmo a baciarci un poco, poi ci levammo i jeans restando entrambi in mutande. Le mie erano bianche mentre le sue erano nere e dai loro rigonfiamenti era chiaro che eravamo entrambi molto eccitati. Impacciati ma eccitati. Ci baciammo ancora un po' come a voler ritardare ancora un poco quel momento molto bello ed intimo che era ancora uno sconosciuto per entrambi.
    Tommy iniziò poi a baciarmi sul collo. Lo lasciai fare e quasi non mi accorsi che con le mani stava calandomi le mutande. Poi si tolse anche le sue e restammo entrambi nudi uno davanti all'altro. Il suo pisello era molto più grosso ed eretto del mio e doveva misurare all'incirca sui 18 cm, mentre il mio è solamente di 16 cm. Forse per non farmi sentire in imbarazzo, Tommy quasi non guardò il mio membro, ma riprese invece a baciarmi sulla bocca e sul collo. Poi iniziò a scendere sempre più giù baciandomi il petto, il torace e giungendo infine al mio pube. Dopo avermelo baciato un poco prese in bocca il mio pisello ed iniziò a succhiarmelo. Me lo succhiò a lungo facendomi provare sensazioni di piacere mai provate prima. Quando terminò il mio pisello era ormai completamente eretto. Poi toccò a me prendere in bocca il suo. Fu una sensazione nuova che mi eccitò molto. Nonostante il mio evidente imbarazzo e la mia inesperienza a praticare un pompino, dovetti comunque essere discretamente bravo a giudicare dai gemiti di piacere che emetteva Tommy. Quando smisi di succhiarglielo, mi sdraiai sul letto e Tommy mi si sdraiò sopra e mi baciò nuovamente sulla bocca, poi piano piano inizio a sedersi sopra il mio pisello facendo in modo che esso penetrasse perfettamente e senza provocargli dolore all'interno del suo ano. Iniziò quindi a muoversi ritmicamente facendomi entrare ed uscire dal suo corpo e facendo provare ad entrambi un grande stato di godimento. Oltre ai nostri gemiti nella stanza ogni tanto echeggiavano i nostri «Ti amo» che l'uno pronunciava nei confronti dell'altro. Cercando di essere molto più partecipe nel rapporto iniziai a muovere il bacino in modo che il mio pisello penetrasse con sempre maggiore intensità l'ano di Tommy. Forse proprio a causa del fatto che era la mia prima volta non ci misi molto a venire, riempiendogli il didietro di sperma. Appena avevo eiaculato, Tommy rimase un poco sdraiato sopra di me, poi mi chiese se potava ora essere lui a penetrarmi. Alla mia risposta affermativa, mi fece sdraiare con le gambe tenute verso l'alto ed iniziò a lubrificarmi l'ano leccandolo con la lingua. Poi molto delicatamente e dolcemente per non farmi male vi inserì dentro il suo grande pisello. Non sentì dolore, ma poco più di un leggero fastidio che sparì ben presto lasciando posto ad una sensazione di piacere che continuava ad aumentare man mano che Tommy scivolava dentro e fuori del mio corpo. Più cresceva l'intensità con cui entrava ed usciva e più i nostri gemiti aumentavano. Anche lui non ci mise molto a sborrare dentro di me. Subito dopo ci mettemmo sdraiati uno accanto all'altro, ci baciammo, ci abbracciammo e rimanemmo così a lungo.

    A partire da quel giorno la nostra relazione cambiò in meglio. Non solo iniziammo a vederci ancora più spesso di prima, ma iniziammo a considerarci veri e propri fidanzati. Naturalmente, come tutte le coppie, facemmo sesso molte altre volte ma non starò qui a raccontare tutti quei nostri momenti di intimità. Più il tempo passava e più eravamo innamorati l'uno dell'altro e sembrava che niente e nessuno potesse turbare la nostra felicità ed il nostro amore.
     
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  4. AndryBoy
     
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    Capitolo 3
    Una tragica notizia

    Eppure, improvvisamente, come nel più terribile degli incubi, tutta la nostra felicità venne spazzata via da una notizia terribile. Era il 6 maggio. Ricordo benissimo quella data perché quello fu l'inizio del calvario del mio amore.
    Era già da circa una settimana che Tommy aveva iniziato a sentirsi poco bene: soffriva di una continua nausea ed era sempre più stanco. Nonostante le mie preoccupazioni lui liquidò tutto dicendo che la sua era solamente stanchezza dovuta al troppo studio e forse, disse scherzando, al troppo sesso che praticava con me. Ma io chissà perché non riuscivo a sentirmi tranquillo.
    Nel pomeriggio di quell'infausto 6 maggio Tommy era a casa mia. Eravamo in camera e stavamo baciandoci quando improvvisamente Tommy avvertì un giramento alla testa e nel giro di pochi istanti perse i sensi. In preda al panico chiamai mia madre e lei chiamò un'ambulanza. Tommy venne portato in ospedale ed io insieme a mia madre andai con lui. Poco più tardi ci raggiunsero anche i suoi genitori che nel frattempo avevo provveduto ad avvertire. Restammo non so quanto tempo in quella sala d'aspetto in attesa che qualcuno ci facesse sapere qualcosa. Poi finalmente un medico si presentò e si mise a parlare con i genitori di Tommy. Quando vidi sua madre scoppiare in lacrime capii che stava accadendo qualcosa di terribile e mi precipitai verso di loro per avere qualche informazione. Sua madre mi abbracciò e in lacrime mi disse quello che non avrei mai voluto sentire: Tommy aveva un tumore al cervello.
    «Non è possibile. C'è sicuramente stato uno sbaglio, Tommy è in perfetta salute» iniziai ad urlare in lacrime.
    «Purtroppo no, nessuno sbaglio» disse il medico.
    La notizia della malattia di Tommy mi sconvolse a tal punto che corsi fuori dall'ospedale in lacrime. Non riuscivo a credere che quella potesse essere la realtà, ero certo che forse solamente un brutto sogno. Mia madre mi raggiunse poco dopo, mi abbracciò e mi chiese il perché mi stessi comportando in quel modo. Le dissi tutto. Ma proprio tutto. Non solo della malattia di Tommy ma anche del fatto che io e lui ci amavamo. Fui fortunato perché mamma non prese male la notizia.
    «State insieme?» mi chiese.
    «Sì. Scusa mamma, spero che non mi vorrai meno bene a causa di questo»
    «Stai scherzando? Tu sei mio figlio e ti vorrò sempre bene sia che tu ami un ragazzo o una ragazza»
    «Però per favore non dirlo a papà. Quando sarà il momento sarò io a dirglielo»
    Mi promise che non avrebbe detto nulla poi mi disse di asciugarmi le lacrime e tornare in ospedale dove sicuramente Tommy avrebbe voluto vedermi. In effetti Tommy mi stava aspettando sdraiato sul letto di una camera d'ospedale.
    «Ehi Tommy» gli dissi «Mi hai fatto proprio prendere un bello spavento»
    Cercavo di farmi vedere calmo e, non sapendo se era stato informato della sua malattia, mi comportai come se tutto fosse normale.
    «Non devi fingere con me. So tutto e so che hai pianto. Hai gli occhi arrossati»
    Non sapevo proprio cosa dire così mi limitai a stringergli una mano.
    «Non devi aver paura per me. Non mi lascerò battere così facilmente, lotterò e sconfiggerò questo tumore»
    «Sì lo so, tu sei un leone»

    Pochi giorni più tardi Tommy cominciò il primo ciclo di chemioterapia. Facendomi molto coraggio volli essere accanto a lui fin dall'inizio.
    «Non era necessario che venissi»
    «No, sei il mio ragazzo ed io voglio esserti accanto in questa tua lotta»
    Prima che l'infermiera gli attaccasse la flebo al braccio ci scambiammo un bacio. Inizialmente temetti che quella donna potesse lamentarsi della cosa, ma invece fu molto gentile con noi tanto che disse che eravamo molto dolci.
    Non voglio troppo soffermarmi a descrivere quel momento così come le successive sedute di chemio alle quali Tommy si sottopose. Penso che servi a poco, oltre a farmi nuovamente soffrire, raccontare di come Tommy iniziò a perdere peso, a perdere i capelli e a stare continuamente male. Dirò solamente che quando iniziò a perdere i capelli Tommy decise di rasarseli a zero. Io ero inizialmente contrario alla sua decisione perché temevo potesse essere ancora più mortificante per lui che aveva così tanti bei capelli vedersi improvvisamente senza capelli. Però alla fine accettai la sua scelta e lo aiutai a rasarsi. Per un momento volli rasarmi a zero anch'io per solidarietà nei suoi confronti ma fu lui ad impedirmelo. Ma come detto ora basta parlare di questi brutti aspetti della malattia, preferisco raccontare invece di come nonostante la sua condizione Tommy facesse di tutto per comportarsi come un ragazzo normale. Continuò a frequentare la scuola fino alla fine dell'anno e mi dispiacque molto non poter essergli accanto in quei momenti, continuò ad uscire con gli amici e naturalmente continuò a passare gran parte delle sue giornate con me.
    Il nostro amore non era per nulla diminuito, anzi era forse ancora più aumentato in quel brutto momento. La nostra vita sessuale invece cambiò molto, ma la cosa non rappresentò un grande problema per me. Con il passare del tempo notai che Tommy era sempre meno desideroso di avere rapporti e che durante essi appariva sempre più stanco così una sera gli parlai dicendogli che forse era meglio smettere per un po'.
    «Non è un problema per te?»
    «No. La tua salute prima di tutto»
    «Non è che dici così perché non mi trovi più così attraente?»
    «Ma stai scherzando? Tommy tu sei il ragazzo più bello che esista, con o senza i tuoi capelli. Mi dispiace solo non poterli più accarezzare»
    «Grazie amore»
    Ci baciammo a lungo, poi Tommy disse di voler fare l'amore con me. Lo accontentai. Fu l'ultima volta che lo facemmo.

    Appena terminata la scuola ci recammo anche alcune volte in spiaggia. Ci sedevamo su un gruppo di scogli e stavamo per ore a parlare di cosa avremmo fatto una volta che lui sarebbe guarito.
    «Lo sai che questa potrebbe essere la mia ultima estate?» mi disse un giorno.
    Cercando di trattenere le lacrime e scacciando dalla mente quell'idea gli risposi «Lo sai che sei proprio uno scemo a parlare così? Tu riuscirai a sconfiggerlo questo cancro e la prossima estate tu ed io ce ne partiremo per un bellissimo viaggio»
    «Dove ti piacerebbe andare?»
    «In qualunque posto, a me basta essere insieme a te»
     
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  5. AndryBoy
     
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    Capitolo 4
    Addio, Tommy

    Ben presto apparve chiaro che la chemioterapia non stava sortendo l'effetto sperato e la cura venne maggiormente intensificata. Tommy era sempre più a pezzi ed io stavo sempre più male a vederlo così. Passavo intere giornate con lui facendomi sempre vedere felice e sorridente per non deprimerlo ulteriormente, ma una volta tornato a casa passavo l'intera notte a piangere. Poi, nel giro di poco tempo, la situazione peggiorò. In seguito ad un malore Tommy venne ricoverato in ospedale e ai medici non restò che constatare che la situazione era ormai disperata: Tommy non sarebbe ancora vissuto a lungo. A comunicarmelo fu sua madre, la quale poi dovette anche consolarmi perché scoppiai in lacrime. Sarei dovuto essere io a consolare lei, invece fu il contrario. Sapere che Tommy era condannato fu per me un colpo durissimo. Caddi nello sconforto, mi rinchiusi in camera e non volli uscire per diverso tempo. Fu mia madre a spingermi a reagire dicendomi che Tommy aveva più che mai bisogno di me proprio in quel momento.

    Uscii dalla mia stanza, mi asciugai le lacrime e mi recai da lui all'ospedale. Lo trovai solo nella stanza intento a riposare. Presi una sedia e mi misi a sedere accanto a lui. Quando si svegliò mi salutò con un filo di voce. Notai che i suoi bellissimi occhi azzurri era arrossati dal pianto.
    «Ciao amore...»
    «Ciao cucciolo. Non voglio disturbarti, forse hai bisogno di riposare un po'»
    «No, riposare è inutile. È stato tutto inutile. Sto morendo...»
    Gli occhi mi si riempirono di lacrime, gli strinsi la mano e dissi «Ma cosa stai dicendo Tommy?»
    «So tutto. Non devi fingere con me»
    Non seppi cos'altro dirgli, mi limitai a carezzargli il viso segnato dalla malattia e a dirgli «Ti amo»
    «Anch'io ti amo» mi rispose
    «Ti sarò sempre accanto, Tommy»
    «Fino alla fine?»
    «Sì, fine alla fine»
    Ci stringemmo in un abbraccio e ci baciammo.

    Tommy venne dimesso qualche ora dopo e tornò a casa. Appena a casa sapendo che non sarebbe vissuto ancora a lungo volle confessare ai suoi genitori di essere gay e di avere una relazione con me. Entrambi i suoi genitori dissero che avevano già da tempo intuito che tra di noi c'era qualcosa di più di una semplice amicizia e che non avevano avuto alcun problema ad accettare la cosa. Vederlo felice per essersi tolto quel peso mi fece per un attimo valutare l'ipotesi di fare anch'io lo stesso con mio padre.
    Nel giro di pochi giorni le condizioni di Tommy peggiorarono. Versava ormai versava in condizioni gravissime: aveva smesso di mangiare, per respirare aveva bisogno dell'aiuto di un respiratore e non riusciva neppure a fare i suoi bisogni senza un aiuto. Io ero sempre lì, accanto a lui, anche in quei giorni in versava in condizione di incoscienza.
    La sera del 13 settembre la madre di Tommy vedendomi molto stanco mi disse di andare a casa a riposare.
    «No, voglio restare con lui. Gliel'ho promesso di restare insieme a lui fino alla fine»
    « È un gesto molto bello da parte tua. Tommy non ne avrà ancora per molto e...»
    «Proprio per questo voglio restare qui»
    «No, vai a casa. Ti chiamerò se dovesse capitare qualcosa...»
    Le diedi retta e tornai a casa dove mi infilai subito a letto per riposare senza neanche cenare.

    Intorno alle due di notte il telefono di casa squillò; con il cuore in gola mi precipitai a rispondere. Era la madre di Tommy che voleva informarmi che il mio amore mi voleva accanto a sé. Capii che sarebbe stata l'ultima volta che lo avrei visto. Povero amore mio, pensai, hai voluto aspettare a rivedermi un'ultima volta prima di morire. Mio padre, svegliato dal telefono, iniziò a brontolare.
    «Non riesco proprio a capire perché diamine tu debba andare là a quest'ora della notte. Va bene che siete amici ma non ti sembra di stare esagerando? Ti comporti come se fosse un tuo parente a morire»
    Persi la calma e gli risposi urlandogli contro «Tommy è molto più di un parente. Tommy è il ragazzo che amo. Sì papa, sono gay ed amo un ragazzo che sta morendo e che mi vuole accanto a sé e né tu né nessun altro mi impedirà di correre da lui»
    Mio padre non disse nulla. Non ebbi tempo di capire se fosse arrabbiato o meno perché mi precipitai a casa di Tommy.

    Quando giunsi trovaii i suoi genitori in lacrime e temetti di essere arrivato troppo tardi, ma mi sbagliavo. Tommy mi stava aspettando.
    «Eccomi amore, eccomi qui. Mi hai cercato?»
    «Sì...» disse con un filo di voce «...volevo vederti... ancora una volta... un'ultima volta»
    Iniziai a singhiozzare mentre gli stringevo la mano.
    «Ti amo Tommy, ti amo come non ho mai amato nessuno in questo mondo. Non lasciarmi»
    «Io non ti lascio... lo sai che sarò sempre accanto a te.... Anche io ti amo...»
    Mi chinai su di lui e gli diedi un ultimo bacio sulla bocca. Tommy mi sorrise e poco dopo morì.

    Ero distrutto ma felice perché aveva finalmente finito di soffrire e anche perché ero certo che ora si trovava in un posto migliore. Un angelo in mezzo agli angeli. Fu così che dissi al suo funerale.
    Dopo esser rimasto un poco con i suoi genitori decisi di fare ritorno a casa. Fuori da casa di Tommy incontrai mio padre visibilmente nervoso. Non ero nelle condizioni di sentire un suo eventuale rimprovero ma curiosamente non voleva farmene nessuno. Vedendomi in lacrime mi venne accanto e disse «Tommy è...»
    «Sì. Tommy è morto»
    Scoppiai a singhiozzare e mio padre dopo tanto tempo mi strinse forte in un abbraccio. Tornammo a casa abbracciati e per il resto della serata parlammo a lungo. Scoprii così che avrei dovuto dirgli tutto fin dall'inizio e che lui mi avrebbe accettato senza problemi.
     
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  6. AndryBoy
     
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    Epilogo

    Sono ormai passati sette giorni dalla morte di Tommy. La settimana più brutta della mia vita. Al funerale come già accennato mi fu chiesto di dire qualcosa. Non sapevo cosa dire così iniziai con l'elencare i moltissimi pregi che aveva Tommy, primo fra tutti quello di saper conquistare tutti con la sua dolcezza. Non dissi nulla però che potesse far anche solo pensare che tra me e lui ci fosse stato qualcosa di più che una semplice amicizia.
    A volte penso che una parte di me sia morta con lui perché da quel giorno non riesco più a fare nulla sapendo di non aver più lui accanto a me. Nei giorni scorsi ho trascorso ore a riguardare tutte le varie foto che ci siamo fatti e naturalmente ho pianto a lungo. Ho pianto anche questa notte, poi sono scappato di casa e sono venuto qui in spiaggia, su questi stessi scogli dove qualche mese fa io e Tommy ci baciavamo non sapendo come sarebbe andata a finire la sua battaglia. L'estate sta volgendo ormai al termine. L'ultima estate di Tommy, ma anche la mia ultima estate. Sarebbe potuta essere la prima estate di un amore, la più bella estate della mia vita eppure così non è stato. Non riesco a vivere senza di lui, senza il suo amore, senza i suoi dolci baci...
    Nell'attesa di vedere per un'ultima volta l'alba ho voluto scrivere tutto questo affinché si sappia qualcosa della nostra storia d'amore. Non ho scritto tutto, solo quello che ho ritenuto necessario perché giusto che certe cose rimangano private.
    A te che leggi lascio la scelta di far sapere o meno in giro della mia storia d'amore. Probabilmente tanti (forse anche tu) non capirai cosa voglia dire avere amato un ragazzo, ma posso assicurarti che non c'è molta differenza dall'amare una ragazza perché l'amore viene dal cuore e non fa distinzioni di sorta.
    Lascerò questo quaderno qui sugli scogli, sotto un sasso per evitare che il vento possa farlo volare. Spero che tu, chiunque sia, non giudicherai male il gesto estremo che mi accingo a commettere ma che anzi capirai il perché l'ho fatto. Per me non c'è più alcuna ragione di vita senza il mio amato Tommy.
    Ecco l'alba sta sorgendo... tra poco io e Tommy saremo di nuovo insieme... in un altro luogo dove potremo amarci per tutta l'eternità...
     
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  7. Piccola alce
     
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    Mi è piaciuto molto, anche se triste
     
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  8. Elijah miller
     
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    Bellissimo racconto anche se è triste

    Edited by Elijah miller - 11/6/2019, 15:55
     
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    Bellissimo l'ho letto con le lacrime agli occhi


     
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    Uno dei motivo per cui mi mancherà il forum è che non verranno pubblicati altri racconti belli come questo :cry2: racconti del genere mi toccano sempre nel profondo :runcry:
     
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    Cavolo che storia... intensa e tragica fino alla fine... leggerla mi ha messo veramente a dura prova... cmq un ultima perla prima della chiusura del forum... veramente bravo!
     
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  13. AndryBoy
     
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    Vi ringrazio tanto tutti quanti :)
     
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    posso dirti solo: bravissimo!!! :yuppi: :yuppi:
     
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  15. AndryBoy
     
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    CITAZIONE (phoenix20 @ 16/6/2019, 23:35) 
    posso dirti solo: bravissimo!!! :yuppi: :yuppi:

    Grazie ^^
     
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20 replies since 7/6/2019, 23:44   5090 views
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