Colpa del destino

Storia di ragazzi adolescenti che scoprono se stessi durante un campo estivo parrocchiale. Vicende raccontate da diversi "punti di vista"

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    CATEGORIE: young, scolastico


    INDICE:
    Capitolo 1 - Marco
    Capitolo 2 - Alessio #entry436279688
    Capitolo 3 - Marco #entry436356487
    Capitolo 4 - Alessio #entry436445284
    Capitolo 5 - Marco #entry436507817
    Capitolo 6 - Alessio #entry436557801
    Capitolo 7 - Marco #entry436618298
    Capitolo 8 - Alessio #entry436658203
    Capitolo 9 - Marco #entry436710540
    Capitolo 10 - Alessio #entry436776002
    Capitolo 11 - Marco #entry436886554
    Capitolo 12 - Alessio #entry436986095
    Capitolo 13 - Marco #entry437114519
    Capitolo 14 - Alessio #entry437223671
    Capitolo 15 - Marco #entry437372525
    Capitolo 16 - Alessio #entry437460933
    Capitolo 17 - Marco #entry437586367
    Capitolo 18 - Alessio #entry437663296
    Capitolo 19 - Marco #entry437809600
    Capitolo 20 - Alessio #entry437913396
    Capitolo 21 - Marco #entry438074560
    Capitolo 22 - Alessio #entry438239647
    Capitolo 23 - Marco #entry438339836
    Capitolo 24 - Alessio #entry439391842




    Capitolo 1



    Marco

    《Ragazzi, appena arriviamo alla baita, prendete la vostra roba e fermatevi davanti al pulman che prima di entrare vi dividiamo in stanze》 annunciò il capo animatore che gli stava accompagnando al campo parrocchiale.

    Marco era un ragazzo di quindici anni, al primo anno delle superiori. Non era molto alto per un ragazzo della sua età. Aveva gli occhi azzurri e capelli corti castani. Di solito indossava maglie colorate e jeans blu. Era figlio unico ed era molto attaccato a sua madre che lo aveva cresciuto da sola da quando era un ragazzino delle medie. Il padre, infatti, si innamorò di una ragazza molto attraente se ne andò di casa qualche anno prima. Marco non era molto popolare a scuola e spesso lo prendevano in giro. Lui era un ragazzo molto buono ed anche bravo a scuola. Era un ragazzo molto dolce, intelligente, onesto e sensibile. Era stato educato molto bene e non aveva mai mentito a sua madre in tutta la sua vita. Era anche un ragazzo molto delicato e davvero molto timido. Non era mai stato fidanzato e mai si era spinto a provarci con qualche ragazza.

    Marco lo guardò con aria preoccupata. Non aveva mai amato questo tipo di cose. Aveva sempre il timore di capitare in compagnia di qualcuno di poco gradito, anche se, a dirla tutta, di ragazzi graditi ne aveva ben pochi.

    Una volta arrivati a destinazione, tutti i ragazzi della classe di Marco scesero dal pulman e, una volta recuperati i propri bagagli, si misero a fare capannello davanti alla baita in attesa di ricevere nuove istruzioni dagli animatori.

    《Ragazzi!! Avvicinatevi!! sto per leggere come verranno predisposte le camere!》

    A quelle parole, tutti i ragazzi si avvicinarono svogliati all'animatore 《Bene! allora… le camere sono da tre o da quattro… ora vi chiamo a gruppi e tranquillamente ve ne andrete nelle camere a sistemarvi…tutto chiaro?? allora, incominciamo… Vallone, Altobelli e Buccari…》 e i primi tre ragazzi appena chiamati si avvicinarono.

    《Bene... voi starete nella stanza dei falchi...》 continuò l'animatore e tre ragazzi si avviarono verso la loro camera appena indicata.

    Man mano che sentiva chiamare i cognomi dei ragazzi, Marco sperava di capitare con qualcuno che non fosse un bullo. Non voleva per nessun motivo passare quei giorni in un inferno.

    «Boscolo, Fisichella, De Ruggero e Laudato!» Marco sobbalzò nel sentire il suo cognome insieme a quello di Gianluca. Era andata tutto sommato bene. Giuanluca Fisichella, infatti, oltre ad essere carino, era anche simpatico e socievole e non amava essere in mezzo alla confusione o ai guai provocati dai più buontemponi. Era uno con cui Marco parlava tranquillamente e con cui non aveva mai avuto discussioni. Gianluca era moro con gli occhi color nocciola e un fisico sportivo grazie al nuoto da lui praticato. Un bel tipo insomma.

    Gli altri due ragazzi, Michele de Ruggero e Alessio Laudato, invece, li conosceva di vista. Erano due ragazzi molto uniti, per non dire inseparabili. Facevano sempre tutto in coppia e si potevano considerare i classici migliori amici. Erano molto popolari nella scuola ma dopotutto erano dei bravi ragazzi.

    I ragazzi presero le loro borse e si diressero nella loro stanza al terzo piano. La camera era una classica stanza camerata di montagna. Non troppo grande, con due letti singoli, uno a castello e un bagno non grandissimo ma tutto sommato decente. I quattro compagni si sistemarono e poi si recarono in salone dove avevano l’appuntamento con gli animatori per le altre indicazioni di inizio campo estivo per la convivenza civile.

    Il resto della giornata passò normalmente, tra giochi di conoscenza e attività di preghiera. Verso sera gli animatori mandarono tutti nelle stanze per rinfrescarsi e prepararsi alla cena.

    Marco entrò in stanza e ci trovò solo Gianluca. Gli altri due non erano ancora rientrati, perdendo tempo chissà dove.

    《come ci organizziamo per la doccia? vuoi andare prima tu?》chiese Gianluca al suo compagno di stanza.

    《No, tranquillo…vai prima tu…》rispose timidamente Marco.

    Quelle erano le prime parole che i due giovani ragazzi si erano scambiati da quando erano rientrati in camera.

    《va bene》. Gianluca aveva il senso pudico di un cane, abituato dagli ambienti calcistici che frequentava, si spogliò tutto davanti al compagno di stanza che era seduto sul letto di fronte.

    Erano lontani tipo uno-due metri e Marco non poteva non notare il suo pisello ancora moscio. Era tozzo e circondato da una folta peluria. Gianluca non mostrava nessun tipo di imbarazzo nello stare completamente nudo davanti a qualcuno, prese la sua roba e si diresse in bagno chiudendo la porta dietro le spalle. Marco non poteva ancora credere di aver assistito a quello spettacolo. Si distese sul suo letto con le cuffiette alle orecchie nell’attesa e, chiudendo gli occhi, incominciò uno dei suoi soliti viaggi mentali nel suo “mondo”, lontano anni luce da tutto il resto che lo circondava.

    《ehi! sveglia! Io ho finito! puoi andare tu! il bagno è libero!》. La voce di Gianluca lo riportò sulla terraferma. Marco aprì gli occhi e vide il suo compagno, seminudo, umido, con un asciugamano legato intorno alla vita.

    《Ah si, scusami... mi sono appisolato..》 rispose stiracchiandosi e tirandosi su dal letto. Si guardò intorno e notò che Michele ed Alessio non erano ancora rientrati. "Chissà dove si saranno imboscati quei due", pensò avviandosi verso il bagno e chiudendosi per bene la porta a chiave.

    Edited by Dreamers2018 - 22/6/2019, 18:05
     
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  2. Piccola alce
     
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    Bene.... le premesse ci sono tutte... per una gita indimenticabile
     
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    Si se come si dice il buon giorno si vede dal mattino e chi ben comincia è a metà dell'opera .Continua fanstastico si apre un bel racconto continua
     
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  4. biribissi
     
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    Interesante e promettente
     
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    Interessante.... Continua
     
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    Molto promettente! continua!
     
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  7. AcCollando
     
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    Molto interessante, attenderò il proseguo.
     
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    Capitolo 2



    Alessio

    Stare sotto la doccia era il momento della giornata che preferiva. Si faceva scivolare via, insieme ai getti d’acqua che scendono giù, tutte le tensioni della giornata. Chiuse gli occhi e ripensò a tutto ciò che gli passava per la mente. La scuola, le vacanze, gli amici, tutta la sua vita da quindicenne e Lui. Eh si. Era un po di tempo che nella sua testa gli frullavano strani pensieri su di Lui. Non poteva farci nulla.

    E al solo suo pensiero gli venne una voglia pazzesca di averlo tutto per se e di farlo suo. Così gli venne l'uccello barzotto e incominciò a tirarsi una sega. Si Alzò sulle punte come faceva sempre quando l'eccitazione lo prendeva tutto, con una mano si segava, mentre con l'altra si toccava il petto e l'addome. Si alzò ancor di più con le punte e poi esplose.

    Poggiò la testa al muro ed aprì la bocca. Gli mancò il respiro per un secondo, il cuore gli batteva all'impazzata ed il suo pisello eruttò il suo magico nettare.
    Ansimava. Abbassando la testa vide il suo addome gonfiarsi e sgonfiarsi per l'aria che entrava nei polmoni. Più in basso vedeva la mano con qualche goccia di sperma attaccata ed il pisello ancora duro, grosso e venoso pulsare per la goduria.
    Guardò la parete di vetro della doccia, il suo sperma era rimasto attaccato come un adesivo. Per un istante pensò di lasciarlo li, ma se poi qualcuno avesse voluto lavarsi e se ne fosse accorto, nella migliore delle ipotesi lo avrebbe di sicuro preso a schiaffi. Prese il getto della doccia e lo puntò sul suo sperma per farlo scivolare via.

    Proprio in quel momento sentì bussare alla porta.

    《Hai fatto Ale?》era la voce d Michele.

    Il suo “Lui” era Michele, il suo migliore amico.

    Alessio e Michele si conoscevano ed erano amici da sempre. Suo padre e quello di Michele erano anche loro migliori amici fin da quando erano bambini. Erano stati compagni di banco alle scuole elementari e nella loro vita avevano fatto tutto insieme. Si erano sposati lo stesso anno ed avevano perfino avuto i figli, Alessio e Michele, nel giro di pochissimi mesi. Sembrano proprio fratelli al punto che i loro figli chiamiamo zii i gentori dell’altro anche se non lo sono veramente. Questo ha fatto in modo che i due ragazzi si conoscessero e frequentassero dalla nascita. Si poteva dire che i due ragazzi stavano continuato la tradizione tramandata dai nostri padri.

    Alessio era orgoglioso del loro splendido rapporto. L’intimità e la naturalezza che si era creata tra di loro lo mandava al settimo cielo. I due si volevano veramente un mondo di bene e si confidavano tutto. O quasi.

    《Mi sto sciacquando》. Rispose Alessio.

    《Ok, appena hai fatto mi apri? Così comincio a sistemarmi pure io》. Disse Michele.


    Con lui Alessio non aveva nessun problema, era si gnocco, ma erano come fratelli. Si allenavano tre volte a settimana insieme, facevano la doccia in palestra insieme, quando andavano in gita condividevamo sempre la stessa camera. Più che un amico era come se l'uno fosse l'ombra dell'altro.

    《Ok!》. Urlò .

    Alessio prese il getto dell'acqua e lo risistemò al gancio. Si sciacquò velocemente, prese l'asciugamano e se l'avvolse intorno ai fianchi.

    Aprì la porta e Michle entrò levandosi la maglia e gettandola a terra.

    Alessio richiuse dietro di lui la porta e si diresse allo specchio.

    《Che ne pensi di quei due?》 Disse Michele abbassandosi le mutande.

    《ma chi??》

    《Come chi?? Gianluca e Marco!》rispose Michele entrando in doccia.

    《Bha... Gianluca sembra simpatico... Marco invece... bho... non parla mai! È molto timido! Devo ancora inquadrarlo...》 spiegò Alessio.

    《Più che timido a me Marco sembra proprio uno sfigato!》

    《Dai!! Povero!!》

    《Ma che povero!! Hai visto come si veste?? Dai! Non si può proprio vedere!! Secondo me lo veste ancora la mamma!!》continuò la discussione Michele da sotto i getti d'acqua che venivano giù sciacquandolo.

    《Ah! Bro! Ti devo aggiornare su quella tipa che ti ho detto stamattina! Secondo me ci sta! se me la lavoro bene me la faccio sicuro!》 Aggiunse Michele incominciando, nel mentre, ad insaponarsi.

    《Ah quella?? Ma se è una cessa!》

    《Ma va! Che cessa?! Ha un suo perché! E comunque quanto scommetti che entri la fine del campo me la faccio??》

    《Ah, molto probabile! Quella è in cerca di cazzi e al primo disponibile ci si fionda su come farebbe un bambino vedendo delle caramelle!》 ironizzò Alessio, stuzzicando l'amoco.

    Tra i due c'era proprio un bel legame come pochi avevano. Anche se ultimamente quei strani pensieri di Alessio su Michele incominciavano a turbarlo. Aveva paura che qualcosa potesse rovinare tutto.

    《Hei, ti sei segato?》. Disse ad un certo punto Michele.

    Alessio alzò lo sguardo e lo vide, attraverso lo specchio, nella doccia. Si voltò a guardarlo meglio.
    《Può darsi perché?》 Chiese.
    《Bhe potevi aspettarmi, ci si poteva segare insieme come da pischelli!》 Disse aprendo l'acqua.

    《Cretino!》

    《Oh! Ti ricordi quella volta che tua madre ci beccò in fragrante davanti ad un porno a tre?? non sono riuscito a guardarla in faccia per due anni!!》rise dalla doccia.

    《Senti.. esci? Mi è presa voglia di tirarmene una》 continuò Michele a quel punto.

    Alessio si voltò e vide attraverso il vetro della doccia il suo arnese bello in tiro.

    《Lo vedo campione》. Disse rigirandosi verso lo specchio e prendendo lo spazzolino.

    《Eddai! Va fuori!》

    《Mi devo lavare i denti, e poi non sarebbe il primo cazzo che vedo venire sai?》

    《Devi smettere di scopare a tre, alla fine non sai se sono figli tuoi o dell'altro》 Disse ironico Michele.

    《Andiamo, te l'ho visto più volte io duro che quella sciacquetta bionda che ti facevi!》 Aggiunse Alessio. Si mise lo spazzolino in bocca e cominciò a lavorare sui molari.

    《Sai che lo faccio, tanto oramai》.

    Alessio lo guardava dallo specchio. Vedeva l'acqua scivolare sul suo corpo, le gocce che si fermavano sui suoi capezzoli e poi cadevano giù, le piccole onde che faceva l'acqua scivolando sui suoi addominali, fino ad arrivare ai peli del basso ventre, sempre lisci e ben curati.
    Sputò nel lavandino e si sciacquò la bocca con l'acqua.

    《Se vieni dopo pulisci capito?》lo ammonì, ma Michele ormai non lo ascoltava più.

    Lo vedeva poggiato al muro con una mano che si segava.

    Alessio pensò che la cosa fosse strana e così lo lasciai continuare e se ne uscì dal bagno facendo attenzione a chiudersi la porta alle spalle.



    La camera era vuota. "Quei due saranno già andati in refettorio" pensò incominciando a rivestirsi. Dopo qualche minuto rispuntò Michele dal bagno.

    《Ohh!! Che goduria!! Ci voleva proprio!!》 Esordì.

    《Smettila scemo!! E vestiti che siamo gia in ritardo!!》 Lo incalzò alessio.

    Si vestironi e uscirono dalla stanza per raggiungere gli altri per la cena.

    《Sai che ti voglio bene fratellonzo??》 Disse Michele ad un tratto, prendendo l'Amico intorno al collo e stringendolo forte.

    《Ahia!!! Lasciami minchione! Mi fai male!!》

    Michele mollò la presa.

    《...e comunque non è bello sentirselo dire pochi istanti dopo che ti sei segato nella doccia!》 concluse Alessio.

    Si misero a ridere. Ma in realtà nella testa di Alessio mille pensieri stavano ruotando. Ma di una cosa era sicuro. Quel bellissimo rapporto non lo volevo perdere per nessuna cosa al mondo!

    Edited by Dreamers2018 - 9/12/2018, 23:08
     
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    Meraviglioso continua fantastico povero Alessio continua
     
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    niente male! bravissimo
     
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  11. Piccola alce
     
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    Mi piace attendo sviluppi ...
     
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  12. AcCollando
     
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    Complimenti!
     
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  13. biribissi
     
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    Sono carinissimi Alessio e Michele. La loro amicizia è talmente intima che finiranno per incularsi
     
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    Capitolo 3



    Marco



    《Ragazzi! Andate nelle vostre camere a prepararvi per andare a dormire. Avete mezz'ora. Poi gli animatori passeranno a spegnere le luci e non voglio più sentire rumori!》 Avvertì don Luigi dopo aver fatto la preghiera e aver dato la buona notte.

    Tutti i ragazzi si alzarono ed abbandonarono il salone per recarsi nelle camere. Anche Marco si avviò verso le camere, ma prima di tornare nella sua si fermò a salutare tre ragazze con cui aveva passato la prima giornata di campo e con cui stava creando un bel rapporto. Era un gruppetto di ragazze non proprio popolari, a dir la verità. Venivano additate da tutti come "le secchione", ma a Marco non importava. Si trovava bene con loro e questo gli bastava.

    Dopo qualche ultimo saluto, raggiunse la stanza che condivideva con Gianluca, Michele ed Alessio. Entrò e chiuse la porta dietro di se.

    Notò subito che in camera c'era solo Gianluca. Era già sul letto a castello, seduto che messaggiava con la schiena contro il muro e le gambe nude che gli penzolavano giù. E proprio da quel dettagliò che si accorse che era in mutande. "Ha proprio un bel fisico!" Pensò. Aveva proprio due bei capezzolini. Era la priva volta che ci faceva caso. E le cosce da calciatore che rendeva le sue gambe semplicemente perfette. Coperte da una leggera peluria come piaceva a lui.

    《Ciao》

    《Ciao》

    Si salutarono entrambi senza molto entusiasmo.

    Marco raggiunse il suo borsone, prese la roba per cambiarsi e si avviò verso la porta, intenzionato ad andare in bagno a mettersi il pigiama.

    《Ma dove stai andando?》 Gli chiese allora Gianluca dal suo letto, alzando lo sguardo dallo smartphone.

    《vado a cambiarmi in bagno…》rispose timidamete Marco.

    《Ma stai tranquillo! cambiati pure qui! che problema c’è! ...faccio calcio da una vita, credo di riuscire a sopportare la vista di un ragazzo in mutande!》

    Marco lo guardò poco convinto, ma per non sembrare troppo "sfigato" decise di assecondare quel consiglio e si sedette sul suo letto, proprio sotto a Gianluca, e si sfilò la maglietta per metteresi quella del pigiama. Poi si alzò e si calò i pantaloncini e proprio in quel momento Gianluca gli lanciò un'occhiata, sorrise e ritornò a fissare lo schemo del suo cellulare.

    《Che hai da ridere???》 Gli chiese Marco, infilandosi i pantaloni del pigiama alla velocità della luce.

    Glianluca lo guardò. 《Nulla! Carino il tuo pigiamino!》

    Proprio in quel momento Michele ed Alessio entrarono in camera spalancando la porta.

    《Ehi raga!! Lasciatemi il bagno libero che devo fare una cagata pazzesca!》 annunciò trionfale Michele. Le risatine del resto del gruppetto quasi sorprese Marco.

    《Oh, bro! Lasciatemi prima andare a me a lavarmi i denti che non ho voglia di farlo con la tua puzza di merda!》gli rispose Alessio.

    《Va bene... fai in fretta però che mi sto cagando addosso!!》 Disse sedendosi sul suo letto e sfilandosi le scarpe.

    Lanciò la maglietta al fondo del letto e si calò i pantaloncini, rimanendo in boxer bianchi. Si diede una grattata al pacco e si infilò una maglitta bianca che avrebbe completato il suo pigiama. Proprio in quel momento si accorse di Marco disteso sul letto.

    《ma come ti sei conciato!?!》

    《Perchè??》

    《Dormi col pigiama??? Mamma mia che checca che sei!» affermò ancora Michele.

    《Ma che cazzo vuoi?!》

    《mamma mia che caratterino! pure scontroso sei!》

    《solo con chi se lo merita… so essere anche di peggio…》ribattè Marco.

    《uuuuhhh… sto tremando dalla paura!! comunque stai calmo… volevo solo dirti che solo le checche hanno paura di farsi vedere in mutande… che hai per caso paura di avercelo piccolo??》

    《io non ce l’ho piccolo!》

    《E allora perchè di copri tanto???》

    《Cazzi miei!!》

    《Secondo me ti vergogni perché ce l'hai piccolo!》 Insistette Michele.

    《Ma tu ce l'hai piccolo!》 Ribattè Marco.

    《Ahahah! Guarda che se vuoi te la mostro la mia matranga! Non ho mica paura come te!》


    《Sai che chi si vanta tanto lo fa per nascondere le proprie piccolezze?》

    《Ma che cazzo dici?? Tu sei fuori!!》

    《Se tu avessi una matranga come dici, non avresti bisogno di vantartene...》

    《Ah si??》 Si alzò in piedi con l'aria di sfida. 《...Tho...》si calò i boxer facendo uscire un pistolotto ancora molle, non troppo lungo ma di sicuro non era piccolo, molto peloso in contorno. Se lo sistemò bene con una mano per metterlo meglio in mostra

    《Visto?? Ti sembra piccolo???》

    Marco lo guardò.

    《... a me non sembra chissà cosa...》

    《Ahahah! Ma sentilo! Adesso vuoi dirmi che ce l'hai più grosso del mio!?!》 Rispose michele risistemandosi il gingillo nei boxer.

    《Ad occhio e croce penso di si...》

    《Sha! Allora dimostralo se sei così sicuro!》

    《Non mi interessano queste bambinate!》 Rispose marco.

    《Hai visto!? Hai paura!!》

    《pensala come vuoi! A me non interessa...》 concluse marco, infilandosi sotto il lenzuolo e voltandosi verso il muro.

    Proprio in quel momento Alessio uscì dal bagno.

    《vado a cagare va! Che è meglio...》



    Gli animatori passarono a spegnere le luci e a invitare i ragazzi a far silenzio e a dormire. Ma una volta chiusa la porta dietro all'animatore i ragazzi ripresero a chiacchierare ognuno dal proprio letto. L'unico silenzioso era Marco che stava cercando inutilmente di addormentarsi.

    《Hei! Boscolo! Sei ancora sveglio??》lo chiamò ancora Michele.

    Marco non sopportava essere chiamato per cognome. A scuola veniva chiamato per cognome. E soprattutto era il cognome di suo padre. E suo padre lo odiava.

    《Si...》

    《...e quindi pensi di avercelo più grosso del mio...》 le risatine dei compagni accompagnarono quella sua affermazione.

    Marco non rispose.

    《Ehi! Ti sei mangiato la lingua??》

    《No...》

    《No, dai, seriamente... lo pensi davvero??》

    《Uff...Si!》 Rispose quasi scocciato da quella discussione.

    《Cavoli... abbiamo Rocco in camera!! Posso chiamarti Rocco??》 Rispose Michele ironico. Altro coro di risatine.

    Marco decise di non risponde più. Non meritavano una risposta.

    Finalmente poi cambiarono discorso e ripresero a parlare di figa e di calcio fino ad addormentarsi. Marco invece no. Non riuscì a prendere sonno facilmente al pensiero che sarebbe stato un lungo campo estivo.

    Edited by Dreamers2018 - 10/12/2018, 08:43
     
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    Meraviglioso povero Marco lo capisco è difficile essere pudici io lo so per esperienza ma poi la vita ti cambia.Continua
     
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