Non una storia semplice [Young&Adult][Romantico]

La storia di Fabio e Andrea, 24 e 15 anni

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  1. raiden_87
     
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    Ciao a tutti, questo è il primo racconto che scrivo, per cui non so ancora se sarà un totale insuccesso o se salterà fuori qualcosa di decente :)
    Per ora inserisco la prima parte, sperando di introdurre al meglio i personaggi e di portarvi al centro di questa storia.
    I protagonisti:
    Fabio, un ragazzo omosessuale di 24 anni deluso dalla sua situazione attuale: senza lavoro, senza soldi, pochi affetti e con solo la sua sorprendente abilità a cavarsela nelle situazioni più difficili a sostenerlo
    Andrea, un ragazzino omosessuale di 15 anni non troppo lontano da Fabio. Timido, senza esperienze, porta dei pesi più grandi di lui che lo porteranno alla depressione e all'anoressia.
    Christian, un ragazzo di 19 anni che entrerà più avanti nella storia. Con alcuni gesti al limite dell'assurdo porterà scompiglio nella vita di Andrea e, indirettamente, in quella di Fabio.

    Capitolo 1: Il contatto inaspettato.

    Stanchezza.
    Era questa la sensazione prevalente per Fabio, i primi giorni di Aprile. Stanchezza fisica e mentale. Non era un periodo facile: aveva 24 anni, era senza lavoro, senza denaro, aveva due genitori poco presenti e una vita sentimentale tendente al nulla.

    Fu senza particolari pretese che si collegò quel giorno ad Internet: uno sguardo veloce a Facebook, uno alle e-mail e uno alla community gay a cui era iscritto da poco.
    Non gli scrivevano in molti, per scelte personali non aveva pubblicato alcuna foto di se, tuttavia la casella dei messaggi era illuminata di un rosso intenso. Aprì il nuovo messaggio, aspettandosi l'ennesima proposta ridicola da parte del cinquantenne di turno, pronto a cestinarla.
    Il messaggio invece conteneva un semplice "Ciao", inviato da Andrea, un quindicenne di una città a pochi chilometri da Fabio. Lui andò a sfogliare velocemente le foto del ragazzino, scoprendo un bel moretto dallo sguardo accattivante.

    Rispose al messaggio e la replica non tardò ad arrivare: i due scambiarono qualche battuta di routine, per poi scambiarsi il contatto MSN, per "parlare un po' meglio".
    Così fecero per circa una settimana, un cui impararono a conoscersi reciprocamente. Andrea era un ragazzo piuttosto timido, convinto di avere tendenze omosessuali ma ancora senza alcuna esperienza in merito. Neanche un bacio o un piccolo abbraccio, non aveva mai conosciuto l'affetto di qualcuno diverso dai propri genitori o dai suoi pochi amici: a Fabio fece subito una gran tenerezza e lo prese in simpatia.

    Dopo qualche giorno decisero di incontrarsi per conoscersi di persona: il programma era una passeggiata al parco del castello della cittadina dove viveva Andrea. Inutile dire che Fabio non stava nella pelle: montò in macchina con abbondante anticipo e in poco più di un'ora arrivò a destinazione. Parcheggiò poco distante dal punto di incontro, la fermata del pullman, tenendola sempre d'occhio.
    Quando arrivò Andrea, Fabio si concesse qualche minuto per osservarlo: era davvero un bel ragazzo! Alto un metro e settanta (circa come il ragazzo) e magro, molto magro. Fabio pensò che avrebbe potuto circondarlo con un solo braccio.
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    "Ciao!"
    Il saluto proveniente dalla sua sinistra prese completamente alla sprovvista Andrea, immerso nei suoi pensieri. Si aspettava di vedere arrivare la Fiat di Fabio dalla strada, invece lui era lì, in piedi a pochi metri dalla fermata. Probabilmente era arrivato poco prima e non l'aveva notato.
    "Ciao" rispose lui con un sorriso timido. Non aveva mai incontrato un altro ragazzo gay e non sapeva bene come comportarsi. Fortunatamente il ragazzo fece la prima mossa andandogli incontro con la mano testa. Lui gliela strinse, forse tenendola un secondo di troppo. "Sei uno stupido" si accusò mentalmente "Ora penserà che sei un inetto". Guardò Fabio per un breve istante: era esattamente come nelle foto che gli aveva mandato. Andrea non lo avrebbe mai ammesso ma ne custodiva una gelosamente nel suo portafogli.

    Dopo un primo breve scambio delle solite battute, salirono in macchina in direzione del parco che, fortunatamente, era poco distante. I due scesero dall'auto e si accomodarono su una delle panchine. Da quella zona il panorama era davvero bello: si trovavano in una posizione rialzata, da cui potevano vedere tutta la grande città sottostante.
    Nonostante la differenza di età, scoprirono con felicità che riuscivano a parlare e scherzare senza nessuna difficoltà, di tutti gli argomenti possibili. Così Andrea gli raccontò delle sue difficoltà a scuola, della paura a dichiararsi con i suoi amici, delle difficoltà della vita omosessuale che lo facevano sentire quasi incatenato. Fabio lo guardava parlare, rapito dalla parlantina vivace, ma soprattutto dagli occhi. Occhi che svelavano un alone di tristezza, qualcosa che stava ancora tenendo nascosto. Fabio sapeva che non doveva aver fretta: in fondo si conoscevano da poco e, a suo tempo, sarebbe stato Andrea a decidere se fidarsi completamente di lui.

    Passarono così un paio d'ore, quando il ragazzo si accorse con orrore di esser rimasto a corto di argomenti. Tra di loro era sceso il silenzio, ma non un silenzio opprimente, era quasi... quasi piacevole. In un impeto di coraggio, Fabio avvicinò la sua mano a quella di Andrea, sfiorandola. Il ragazzino non si ritrasse e anzi si avvicinò anche lui. Le due mani si unirono e i due si scambiarono un rapido sguardo.
    "Sai, sei proprio un bel ragazzo" disse Fabio rompendo il silenzio che si era creato.
    "Grazie, io..... anche tu sei un bel ragazzo e poi... si sta così bene insieme a te..."
    Il braccio di Fabio si spostò, a circondare la spalla del ragazzino, che appoggiò la testa sulla sua spalla. Fabio non perse tempo e si mise ad accarezzare la sua chioma. Tante volte aveva immaginato di poterlo fare e ora, finalmente, i suoi desideri erano diventati realtà.

    Continua.....

    Edited by Eiden-crøss - 21/12/2016, 02:24
     
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  2. gg83
     
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    carino come inizio solo una cosa decidi come si deve chiamare il 24enne Marco o Fabio? per il resto trovo l'inizio del racconto interessante e ben impostato, sono curiosa di vedere come lo continuerai

    Edited by gg83 - 27/4/2013, 16:42
     
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  3. raiden_87
     
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    Ho sbagliato il nome D: correggo subito
     
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    bel racconto tenero ma nel contempo inebriante continua
     
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  5. Gøhan™
     
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    Continua presto :ehm:
     
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  6. raiden_87
     
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    Grazie a tutti, dato che probabilmente non ci sarò fino a martedì ho già pronto il secondo capitolo :) Per ora il racconto è abbastanza casto, ma prometto che arriveranno parti più hot :D

    Capitolo 2: Rivelazioni

    Restarono li per diversi minuti, fino a quando non notarono alcune persone venire dalla loro parte. Si separarono a malincuore, alzandosi dalla panchina.
    "Allora, questa passeggiata?" Chiese fabio con un enorme sorriso
    "Andiamo verso il percorso, troveremo altri posti tranquilli"
    Si incamminarono su un sentiero che proseguiva fino ad inoltrarsi nel parco vero e proprio. Era un bel posto: ai lati del sentiero si estendevano grandi prati nel quali a volte si potevano trovare altre panche oppure qualche attrezzo per la ginnastica all'aperto.
    "Perchè non mi fai vedere quel che sai fare?" chiese Andrea indicando una piccola struttura per i sollevamenti, ben sapendo che Fabio era un tipo piuttosto atletico. Lui non se lo fece ripetere due volte: andò all'attrezzo e comincio a sollevarsi. Il piccolo Andrea guardava con piacere malcelato il gonfiarsi dei muscoli al di sotto della maglia del suo amico, e ancora di più guardava quel punto in cui la maglia si sollevava lasciando scoperto parte del ventre del ragazzo.

    Dopo qualche sollevamento, lui si lasciò andare, ricadendo perfettamente in equilibrio. "Soddisfatto?" "Credo che per ora possa bastare".
    Proseguirono la loro passeggiata fino a quando non trovarono uno spiazzo abbastanza nascosto dalla vista di chi passava: decisero di fermarsi in quel punto.

    Restarono ancora qualche minuto in silenzio. Fabio era sospettoso: sembrava che Andrea avesse qualcosa da dirgli, dovesse sfogarsi, ma per qualche motivo era ancora esitante. Il suo sguardo ancora triste gli sciolse il cuore. "Tutto bene, piccolo?" gli chiese, il suo braccio nuovamente a cingergli le spalle.
    "Si, si, tutto bene..." rispose lui, prendendosi qualche secondo di pausa prima di continuare "E' solo che... lo sai. Questa situazione mi fa star male..". Il ragazzino cominciò a parlare a valanga: parlò delle sue paure, dei suoi desideri, della sua voglia di affetto, persino dei suoi compagni che a volte lo prendevano in giro per il suo comportamento solitamente introverso. Fabio scoprì così che Andrea era in uno stato di depressione che lo stava portando a mangiare sempre meno, inoltre gli mostrò alcuni graffi che aveva sul braccio. "Me li faccio io stesso, quando sono infelice e mi sembra di sprofondare nel nulla. Il dolore fisico mi aiuta a non pensare a quello psicologico". Fabio rimase turbato da questo fatto, ma esso non fece altro che aumentare il suo affetto per lui. Con rinnovato vigore, si promise che lo avrebbe aiutato in ogni modo.

    Parlarono così ancora per diverso tempo: Fabio cercò di spiegargli che doveva prima di tutto accettare se stesso, quindi, a suo tempo, avrebbe pensato a come relazionarsi con gli altri. Andrea ascoltò con attenzione, assimilando i consigli dell'amico. Non aveva mai avuto nessuno con cui parlare della sua situazione e questo improvviso svuotarsi lo faceva sentire molto meglio. Tenne la testa bassa per tutto il tempo, quasi si vergognasse a raccontare quello che provava.
    Fabio capì subito che tutto quello che il ragazzino chiedeva era qualcuno che gli stesse vicino, che gli sapesse dimostrare che non c'era nulla che non andava in lui. Qualcuno che potesse dargli ciò che stava silenziosamente urlando. Lo fece girare e gli fece appoggiare la testa contro il suo petto, accarezzandolo dolcemente sulla testa, sulle guance e sulla schiena.

    Andrea, dal canto suo, cercava di assimilare ogni piccolo secondo di quell'abbraccio, così simile a quello che aveva sempre desiderato. Mentre Fabio lo accarezzava, portò le sue mani dietro la sua schiena, in un affettuoso abbraccio. Fabio lo baciò sulla fronte, poi con la mano gli sollevò il mento, guardandolo negli occhi. "Tu sei un ragazzo straordinario, Andrea. Non devi buttarti via. So che non sono situazioni facili, ma se tu vuoi io sarò pronto ad aiutarti in qualunque momento. Si avvicinò a lui ancora di più, fino ad essere guancia contro guancia. Volò qualche bacio poi, forse uno, forse l'altro, o più probabilmente insieme, avvicinarono le loro labbra, prima solo sfiorandosi, poi scambiandosi un lungo bacio, dolcissimo. Fabio poteva sentire il corpo del ragazzino cominciare a tremare tra le sue mani e cercò di rassicurarlo stringendolo a se. Si baciarono nuovamente e stavolta il tremore di Andrea era quasi incontrollabile. "Scusa" disse "Non ho mai baciato nessuno. Non pensavo potesse essere così..... così..." "Travolgente?" concluse la frase Fabio, con un sorriso. "Qualcosa del genere".

    Si abbracciarono di nuovo. Fabio si accorse che effettivamente ci sarebbe quasi riuscito anche con un solo braccio. Cominciava a farsi tardi: si fece promettere da Andrea che avrebbe cercato di mangiare di più e non martoriarsi più il braccio. Dopodichè lo accompagnò a casa, dove si diedero appuntamento per l'indomani.

    Continua....
     
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  7. Gøhan™
     
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    Mi sembra doveroso chiedere il seguito ahaha .
    Bello davvero, anche se solo l'inizio.
     
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    Stupendo tenero e avvincente inutile chiederti presto il continuo ma aspetteremo fino a martedì ma non lasciarci così in suspens .Continua scrivi alla grande!!!!!
     
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    Bellissimo! Come già detto è molto tenero e commovente. Aspetto con ansia il seguito. ^_^
     
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  10. Austin
     
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    Molto intrigante, l'unica critica che mi permetto di farti è che forse hai accelerato un po' i tempi per il primo bacio, io avrei descritto ancora qualche uscita insieme ... :) Ovviamente per il resto ti faccio i miei complimenti perchè è scritto molto bene ^^
     
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  11. gg83
     
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    davvero bella continuazione, vale la pena aspettare un po' per il seguito, perchè c'è il seguito, vero??!!
     
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    Davvero molto bello e dolcissimo. Si legge molto bene! Complimenti ^_^ Attendo impaziente il prossimo capitolo ^_^
     
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  13. ellysofy
     
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    Molto fichissimo:-) è bellissimo il modo in cui Andrea vuole esser aiutato...Fabio lo ascolta...lo comprende e si affeziona...davvero interessante come storia....spero di poter avere nuove parole da gradire,come queste,molto presto^^
     
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    se guardi troppo a lungo dentro l'abisso prima o poi anche l'abisso guarderà dentro di te

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    veramente bello.. anzi bellissimo, attendo con ansia il seguito ^_^
     
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  15. raiden_87
     
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    Come promesso, ecco la terza parte fresca fresca :)

    Capitolo 3: Nuove emozioni

    Non fu una notte semplice per Fabio.
    Tornato a casa, non fece che pensare ad un modo per aiutare quel ragazzino che tanto l'aveva intenerito. Si addormentò con ancora il pensiero di quel dolce bacio scambiato sulla panchina del parco. Il giorno dopo era Lunedì ed era convinto di non sentire Andrea prima delle 14, tuttavia lo vide collegarsi a MSN il mattino.

    "Ehi piccolo, niente scuola oggi?"
    "Sisi sn nel laboratorio di informatica tu?"
    "A casa, noia mortale"
    "Oggi vuoi venire da me quando esco da scuola?"
    "Certo, facciamo un altro giro?"
    "Se vuoi puoi venire a casa i miei nn rientrano prima delle sei"
    "Sei sicuro? Non voglio poi far passare guai a nessuno.."
    "Sisi tanto lavorano prima nn arrivano di sicuro"
    "Ok, a oggi allora, per che ora?"
    "Le due da me"
    "Va bene, a più tardi. Un bacio grande :)"

    Le ore si trascinarono lente e, come di consuetudine, Fabio arrivò all'appuntamento con almeno mezz'ora di anticipo. Passò il tempo restante leggendo qualche capitolo di uno dei libri che mai mancano nel suo zaino, quindi si incamminò verso casa di Andrea. Con ancora cinque minuti di anticipo.

    Lui lo accolse con un caloroso abbraccio che il ragazzo ricambiò affettuosamente. Andarono nel salotto, dove dominava un grande divano che trovava spazio di fronte ad una TV di ultima generazione. Si sedettero entrambi parlando delle noie della mattinata trascorsa: Fabio moriva dalla voglia di averlo ancora tra le sue braccia, così avvicinò piano la sua mano a quella di Andrea, fino a toccarla e cominciando ad accarezzarla. Il piccolo apprezzò e in breve si ritrovarono stesi sul divano e abbracciati, con la testa di Andrea sul petto di Fabio che lo stringeva a se.

    Quest'ultimo era immerso nei suoi pensieri, godendosi ogni attimo e quasi non si accorse che Andrea si era ora portato alla sua altezza. Gli sorrise e un attimo dopo si stavano nuovamente baciando, il giovane completamente disteso sul ragazzo. Il bacio, da com'era inizialmente dolce e casto, diventò lentamente sempre più passionale, in un intreccio vorticoso delle lingue che si esplorano a vicenda. Mentre gli accarezzava la schiena, Fabio fece scivolare la sua mano sinistra sotto la maglietta, assaporando così il primo contatto con la pelle nuda del suo partner. La cosa sembrò dare ad Andrea ancora più impeto: si tolsero le maglie restando a petto nudo e presto entrambi poterono sentire il rigonfiamento dell'altro farsi più accentuato. Il che diede un'idea a Fabio

    "Vieni qui" disse al ragazzo, invitandolo a stendersi supino sul divano. Andrea non obiettò, seguendo le sue istruzioni.
    "Adesso rilassati e non pensare ad altro" continuò, mettendosi di fianco e cominciando a massaggiare con la mano l'erezione di Andrea, prima da sopra i vestiti, poi infilandola all'interno dei pantaloni cominciando a stuzzicarlo da sopra i boxer.
    *però, niente male* pensò tra se e se, calcolando che doveva essere intorno ai 16 centimetri, piuttosto spesso.
    I due continuavano a baciarsi, mentre Fabio, con una mano, abbassò i pantaloni e i boxer di Andrea, cominciando a masturbarlo lentamente. La sua bocca si spostò sul collo del ragazzino, usando la lingua per eccitarlo ancora di più. Passò quindi al petto, fermandosi a leccare e mordicchiare i suoi capezzoli. Continuò il suo percorso verso il basso ascoltando i piccoli gemiti di piacere di Andrea fino ad arrivare al membro che teneva in mano, ormai durissimo: cominciò a passar la lingua su di esso dal basso verso l'alto per poi riceverlo in bocca e cominciare a succhiarlo lentamente. Andrea gli mise una mano sulla testa accompagnando i suoi movimenti, mentre quelle di Fabio vagavano sul corpo del compagno, accarezzando il collo, il petto, il viso e ogni lembo di pelle che incontrava. Quando sentì che stava per venire, spostò la mano sotto i suoi testicoli, stimolando la zona con le dita, fino a quando non sentì lo sperma inondargli la bocca. Andrea rimase qualche secondo li, ansimante, per poi uscirsene con un "tu sei pazzo!", ma detto con un grande sorriso di soddisfazione sul volto.

    In tutta risposta, Fabio si stese nuovamente di fianco a lui, a sua volta sorridente. "Certo che lo sono, Il che mi pare non ti dispiaccia!". Scoppiarono entrambi a ridere, passando il resto del pomeriggio accoccolati l'uno all'altro. Nessuno dei due alla fine voleva slegare quell'abbraccio, ma l'imminente arrivo dei genitori di Andrea li riportò alla brusca realtà. Salutandosi, si diedero un ultimo bacio, con la promessa di rivedersi ancora al più presto.

    Continua......
     
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91 replies since 26/4/2013, 22:14   20104 views
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