La donna di tutti [Adult]

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    INDICE:
    Capitolo 1
    Capitolo 2


    La donna di tutti

    Sono nato in un paese di mare del sud Italia; pur essendo molto bello e caratteristico era molto lontano dai giri turistici che di solito hanno alcune località tipiche del meridione, dove arrivano molti turisti italiani e stranieri che vengono ad ammirare le bellezze dei nostri luoghi, e che con la loro presenza portano lavoro e benessere per tutti gli abitanti di questi meravigliosi paesi.
    Qui l’unica alternativa era o fare il pescatore e vivere con quello che ti può offrire la pesca, quando va bene, oppure fare come fanno la maggior parte dei giovani del mio paese andare a lavorare sulle grandi navi da crociera o mercantili che girano per il mondo e guadagnare così in quei mesi in cui si naviga, in mari lontani, quei soldi che al paese ci vorrebbero anni per poter guadagnare. Così anch’io compiuti i 18 anni e conseguito il libretto di navigazione partii per il mio primo viaggio di lavoro. Imbarcai su un mercantile che da Genova doveva portare delle merci prima in Sudafrica e da lì dopo averne caricate altre raggiungere la Cina per poi fare ritorno in Italia con merci prodotti in estremo oriente, il viaggio sarebbe durato circa due mesi.
    Al terzo giorno di viaggio mi trovavo in una sala della nave mentre facevo le pulizie quando mi sento osservato da qualcuno che da una vetrata ha lo sguardo fisso su di me, continuo a lavorare facendo finta di niente, ma poiché sento quello sguardo ancora fissarmi mi giro per vedere chi è questa persona che continua a guardarmi con insistenza, con sorpresa mi accorgo che a fissarmi è il comandante della nave, faccio un cenno di saluto con la mano e con in testa mille pensieri continuo a lavorare. La sera rientrato in cabina che mi viene comunicato di presentarmi dal comandante, ci vado intimorito pensando a qualche richiamo. Entrando nella cabina del comandante non riesco proprio a nascondere il mio timore, lui se ne accorge e mi tranquillizza dicendomi - “Non aver paura non ti ho chiamato per richiamarti per il tuo lavoro, lo so che sei un bravo ragazzo e un gran lavoratore. Ti ho chiamato perché quando ti ho visto mentre lavoravi ho pensato subito di farti una proposta particolare, che sia inteso dovrà rimanere tra di noi e che tu sei libero di accettare o rifiutare.”
    “Va bene, mi dica comandante”- risposi un po’ più tranquillizzato.
    “Guarda se tu accetti la mia proposta io non ti farò più pulire le stive o le sale della nave, ma sarai adibito solo alla pulizia delle mia cabina e degli altri ufficiali, inoltre farò in modo di farti avere altri soldi in più oltre lo stipendio, a patto però tu faccia delle cose per me, che adesso ti chiederò .“
    Pulire le stive era un lavoro molto pesante ed io dopo appena tre giorni mi sentivo stanchissimo, avevo la schiena a pezzi, ma ormai non potevo tornare indietro e scendere dalla nave per questo ero pronto ad accettare qualsiasi proposta.
    Il comandante continuò dicendomi- “Quello che voglio proporti è di fare in questi due mesi di navigazione, soltanto per me, il ruolo di una donna, quindi fare anche quello che di solito marito e moglie fanno la sera nel loro letto. Stamattina mi son fermato a guardarti così tanto perché il tuo culo mi ricorda molto quello di mia moglie tondo e sodo, inoltre hai un fisico molto elegante come quello di una donna e penso che lo potresti fare benissimo, a me piace scopare almeno tre volte la settimana, capisci però che non posso portare qui mia moglie, lei si annoierebbe per il lungo viaggio e poi sulla nave ci sono solo uomini e si troverebbe a disagio lei unica donna. Ho notato anche che non hai molti peli, per cui penso che con indosso degli abiti femminili e un pò di trucco potresti somigliare a mia moglie.” Questa proposta in un primo tempo mi aveva lasciato sconcertato ma in effetti il comandante aveva visto giusto, il mio didietro era molto femminile tanto che i miei amici quando volevano prendermi in giro dicevano che avevo il culo da signorina e inoltre con mio grande rammarico non ero affatto peloso come tanti miei coetanei che avevano una barba fitta e dura sul viso e tanti peli sia nel petto che sul corpo.
    “Sia inteso che tutto questo deve rimanere tra di noi, - continuò il comandante - e sei libero di accettare o meno, dovrai solo essere a mia disposizione quando te lo chiedo, in cambio ti farò avere avrai soldi in più e un lavoro meno pesante”.
    Quella proposta così inaspettata mi colse di sorpresa, ma non so se a farmi decidere in fretta fu il fatto che difficilmente avrei sopportato altri 57 giorni di duro lavoro nelle stive o che da qualche tempo avevo strane tendenze con il sesso e anche se ero già stato un paio di volte con una donna e non avevo fatto mai sesso con un uomo, decisi di accettare.
    “Bene vedo che sei uno che decide in fretta, allora possiamo cominciare subito, vai in bagno dove troverai una borsa con abiti femminili e prodotti per il trucco, indossali e poi torna qui.”
    Entrai nel bagno e aprii la borsa dove trovai una parrucca bionda, una camicetta, una gonna corta, un paio di calze a rete, un piccolo perizoma e un paio di scarpe con i tacchi oltre a un contenitore con dei cosmetici.
    Guardando quelle cose pensai sorridendo a quando ci si veste e si trucca per carnevale, per cui pensando che fosse proprio carnevale comincia ad indossare quegli abiti, poi mi misi davanti allo specchio e con un pò di civetteria comincia a truccarmi anche il viso usando cipria, rossetto e fard. Misi anche le scarpe anche se erano di un numero più piccolo del mio piede e cercando di stare in equilibrio sui tacchi uscii dal bagno, in quei pochi passi che riuscii a fare dovevo sembrare una puttana ubriaca per come mi muovevo ed ero vestito. Il comandante si era già tolto la camicia e vedendomi disse “Perfetto, sembri proprio la mia puttanona” e avvicinandosi a me si mise dietro e strofinando il suo pacco sulle mie natiche mentre con una mano apriva la camicetta come se volesse cercare un seno che non potevo avere, ma la muoveva come se ci fosse. Mi tolse la camicetta e cominciò a baciarmi sul collo, aveva un pò di barba e con i peli mi faceva il solletico sulla pelle, poi mi fece cadere anche la gonna strofinando adesso direttamente sule mie natiche il suo pacco, visto che il perizoma le lasciava scoperte. Dopo un pò di questi strofinamento si tolse i pantaloni e gli slip mostrandomi il suo uccello:
    “Adesso mia bella puttanona me lo succhi come sai fare” disse facendomi mettere in ginocchio. Io di pompini ne avevo ricevuti ma mai fatti per questo non sapevo proprio come cominciare.. Il comandante era un uomo che doveva avere più di 50 anni, di altezza media e dal fisico massiccio, con molti peli su tutto il corpo, il suo cazzo quasi in completa erezione aveva una leggera curvatura verso l’alto e non mi sembrava di grosse dimensioni. Non ebbi nemmeno il tempo di pensare a come cominciare che il comandante avvicinando il suo cazzo alla mie labbra me lo caccia dentro la bocca dicendo - “succhialo bene troia”- in un attimo mi sento il suo uccello che mi spinge fino in gola e muoversi dentro la mia bocca lasciando anche un sapore che cominciava a piacermi. Quando lo uscì era tutto imbrattato di rossetto che io avevo messo con abbondanza sulle labbra, tanto da essere diventato di un colore rosso vivo. Lui continuava a farlo entrare e uscire dalla bocca o a sbatterlo in faccia facendo sciogliere tutto quel trucco che avevo messo in viso. Mi teneva ferma la testa e spingeva il cazzo dentro la bocca fino a farmi sentire i peli del pube strofinare contro la mia faccia. Dopo un paio di minuti di questo lavoro mi fece stendere sul letto e si buttò su di me cominciando a baciarmi sul collo, scendendo poi sul petto per leccarmi e succhiarmi i capezzoli, poi scese ancora più giù verso l’inguine, pensavo volesse succhiarmi l’uccello invece si mise a baciarmi l’intermo delle cosce. A sentire quei baci e quelle carezze avevo paura di sborrargli in faccia, tanto mi avevano eccitato quel suo modo di baciare, ma per fortuna questo non avvenne. Dopo questi preliminari mi sento sollevato per i fianchi e il mio buco del culo sistemato in direzione del suo uccello che comincia a strofinarmi contro, adesso si stava avvicinando il momento che più temevo, quello fatto prima mi era anche piaciuto ma adesso un cazzo stava per entrare per la prima volta dentro il mio culo ed io avevo paura del dolore che potevo provare. Pensavo che il comandante lo facesse in modo più delicato invece dopo aver messo il suo cazzo contro il buco lo spinge con violenza e di colpo sento il mio sfintere dilatarsi e il cazzo del comandante entrare tutto dentro il culo.
    Mentre lo faceva con la voce di massima eccitazione dice - “adesso prendilo tutto nel culo troia, lo so che ti piace prenderlo così ora ci divertiremo ancora, te lo faro sentire fino in gola”-
    Quel modo così violento mi aveva fatto gridare di dolore, ma il comandante non sentendo niente continuava a spingere dicendo con una voce sempre più forte - “ti piace non è verò? stai godendo troia! Godi quando ti spacco il culo così”. Io invece di godere sentivo solo un gran dolore che si alleviava solo quando se ne stava fermo con l’uccello per leccarmi i capezzoli.
    Sembrava che non avesse fatto sesso da molti mesi,tanto era il modo con cui spingeva il cazzo dentro il culo. Mi volle scopare in tante posizioni diverse, facendomi letteralmente sedere sul suo cazzo, alla pecorina, prendendomi di fianco, poi a gambe aperte m’inculò guardandomi in faccia e mentre mi stava inculando mi diceva un sacco di parole volgari. Dopo tutto questo entrare ed uscire del suo cazzo nel culo non sentivo più nessun dolore anzi avvertivo un sensazione di piace per quel cazzo che si muoveva, anche se con violenza, dentro il mio intestino, tanto che questo piacere mi spinse a eiacularmi con grande soddisfazione e quantità sul petto. Il comandante vedendo che mi aveva fatto godere, raccolse la mia sborra e la portò alla mia bocca e dicendo - “bevila che adesso te ne darò dell’altra nel posto dove più ti piace”.
    Mi scopava con grande foga senza dare segni di cedimento, poi a un certo punto mi disse di mettermi a quattro zampe sul pavimento, si sistemò dietro, mi allargo le natiche e con un colpo solo mi penetrò attaccandosi a me come un cane quando prende la sua femmina.
    Mentre mi inculava come un cane si metteva a fare anche il verso dell’animale dicendomi -
    ”godi cagna senti come ti fotte bene il tuo comandante!”. Io sorridevo sentendo il suo ululare di piacere e avevo capito che lui con sua moglie scopava così. Ormai sentivo che anche lui stava per avere il suo orgasmo, infatti mi stringe fortemente i fianchi e dando colpi più violenti nel culo mi scarica nel culo la sua sborra che caldissima inonda il mio ’intestino, continua a tenermi fino a quando non ebbe schizzato l’ultimo goccia di sborra. Quando finalmente lo esce si avvicina e me lo fa leccare e pulire, con gusto raccolgo con la lingua la sborra mista agli umori del mio culo sentendola molto buona, poi messi nel letto lui si accende una sigaretta e mettendomi una mano sul petto disse - “sei stato bravissimo, finora solo pochi marinai mi hanno fatto godere come hai fatto tu, ho visto che per te questa era la prima volta e ti chiedo di scusarmi se ti ho fatto male, ma a mia moglie piace prenderlo così con violenza, comunque domani vedrai che sentirai meno dolore” poi aggiunse “vedrai che quando torneremo a Genova il tuo culo sarà come quello della mia Sandra. Adesso puoi rivestirti e tornare in cabina, ti aspetto domani vedrai che ci divertiremo ancora”.
    Tornai verso la cabina ripensando che forse avevo fatto una scelta sbagliata e che avrei dovuto recitare quella parte chissà quante volte ancora e sentirmi prendere il culo in quel modo. Mentre camminavo sentivo il mio culo bruciarmi per come il comandante mi aveva scopato, ma allo stesso tempo lo sentivo vuoto e desideroso di essere riempito nuovamente.

    Ma tornando in cabina un’altra sorpresa mi si stava preparando che vi voglio raccontare nella seconda parte. intanto se la prima parte vi è piaciuta mandate i vostri commenti e se avete delle belle foto di voi o di maschi altrettanto belli.

    Il mio inrizzo e-mail [email protected]

    Edited by Eiden-crøss - 22/12/2016, 22:58
     
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    la donna di tutti (seconda parte )

    Mentre me ne tornavo alla cabina oltre a sentire un gran bruciore intorno al culo per il modo con cui il comandante aveva fatto sesso con me, allo stesso tempo sentivo come se mi mancasse qualcosa, un vuoto dentro il mio culo. Nella cabina in cui alloggiavo c'erano altri due marinai, uno si chiamava Ciro ed era un ragazzo napoletano di 30 anni che si sarebbe dovuto sposare al ritorno dal viaggio e l’altro si chiamava Aziz un uomo marocchino di 50 anni ,sposato con un’italiana e con tre figli. Entrando nella cabina vedo Ciro disteso sul suo letto con gli slip abbassati, che stava sfogliando un giornale porno e allo stesso tempo si stava segando. Vedendomi entrare, ridendo mi chiama, invitandomi a guardare come una donna del giornale stesse facendo un pompino ad un uomo. Mi avvicino a guardare e mentre lui continua a fare dei commenti su quelle foto molto eccitanti, io guardo un pò il giornale ma anche il suo uccello che lui continua a segarsi. Con il pensiero lo confrontavo con quello del comandante, che meno di un’ora fa avevo visto e sentito, era almeno tre centimetri più lungo oltre ad essere dritto come un chiodo e avere una corona di peli nerissimi che lo circondavano. Ciro si accorse che guardavo il suo uccello anche perchè mi era venuta una specie di acquolina in bocca e deglutivo spesso, quindi mi guarda e mi dice - “se ti piace il mio cazzo perché non assaggi il mio?”.
    Non me lo faccio ripetere due volte mi sono seduto accanto a lui sul letto e con la mano comincio a stringere il suo uccello, facendo sue e giù con la mano, lo sento irrigidirsi ancora di più e sulla cappella vedo spuntare gocce di liquido prespermatico che inumidiscono la sua cappella, percio mi metto più comodo nel letto, gli tolgo gli slip e me lo metto completamente in bocca, sento subito il buon sapore di quel liquido mentre passo con la lingua su tutta la cappella, comincio a baciare il suo cazzo dritto più di un chiodo, la sua pelle bianca come il latte e il glande di un bel colorre rosso. Questa volta sono io a decidere come fare a prenderlo in bocca, lo succhio come se stessi succhiando una caramella, ingoiando tutti gli umori che ne fuoriescono. Lo esco per leccarlo dalla base fino a su alla cappella girandogli tutto intorno, Ciro sta con gli occhi chiusi e gli piace molto come io lo sto succhiando. Improvvisamente sentiamo aprire la porta, è Aziz che è ritornato dalla fine del turno di lavoro, inizialmente resta un pò sorpreso per averci trovato in quegli atteggiamenti, ma superato lo stupore iniziale si rivolge a noi dicendo-
    “ehi, voi due che state facendo vi volete divertire senza di me?“. Ciro prontamente gli risponde - “certo che no, vieni pure, il nostro collega non rifiuterà certo di fare un pompino anche a te, avvicinati“-. Aziz si avvicina a noi togliendosi la tuta e rimanendo nudo, con due veloci menate fa indurire il suo cazzo e lo avvicina alla mia bocca, Ciro si sposta per dar posto ad Aziz , che me lo mette subito in bocca, dopo qualche leccata sentivo che il gusto del suo cazzo era diverso da quello di Ciro, più amarognolo ma ugualmente buono, la sua pelle più scura e i peli neri e molto ricci. Ciro intanto era sceso dal letto e con la mano comincia a massaggiarmi i glutei e sentendoli ben rotondi e sodi esclama - “vediamo se il nostro collega ha anche il culo buono come la bocca”- cosi dicendo mentre io succhiavo Aziz, ciro mi toglie i pantaloni e gli slip ed alla vista del mio culo esclama - "wow, che culetto meraviglioso liscio e sodo, è più bello di quello della mia eragazza, solo che a lei non piace prenderlo in culo, ma sono sicuro che a te invece piacerà molto”.
    Il letto era troppo piccolo per starci in tre perciò ci sistemiamo in modo che io possa continuare a succhiare Aziz, mentre Ciro in piedi ai bordi del letto si sistema in modo tale che il mio culo fosse alla giusta altezza del suo cazzo. Mentre sto succhiando, sento il cazzo di Ciro fare su e giù per un paio di volte nel solco del mio culo per poi fermarsi in direzione del buco e spingerlo lentamente nel mio sfintere, che sento aprirsi lentamente per far entrare prima il glande e poi ancora tutto il resto fino a sentire i suoi coglioni sbattermi contro le natiche. Tutto questo era stato molto diverso da quello che aveva fatto il comandante un’ora fa, lo avevo sentito entrare piano piano senza alcun dolore e adesso lo sentivo muoversi dentro di me senza alcuna violenza, Ciro era stato molto bravo e adesso stavo apprezzando la presenza del cazzo nel mio culo. Lo sentivo riempire e svuoatre il buco del culo con un ritmo lento ma molto piacevole, lo faceva entrare fino a far toccare il pube con le mie natiche per poi tirarlo fuori senza però farlo mai uscire completamente. Intanto anche Aziz si compiaceva per come gli stavo succhiando il cazzo, poi scambiandosi un cenno fra di loro, Ciro esce il cazzo dal mio culo e Azizi si alza per prendere il suo posto. Riprendo a fare a Ciro il pompino che avevamo interrotto, il suo cazzo adesso mi sembra più dolce e lo succhio con avidità, Aziz messosi dietro di me allarga le natiche e lo spinge dentro.
    Lui è più dotato sia del comandante che di Ciro e anche se non lo fa entrare con violenza sento ugualmente la pelle dello sfintere dilatarsi ancora procurandomi stavolta un piacevole dolore. Non avrei mai immaginato che nel giro di qualche ora avrei preso tre cazzi e addirittura due contemporaneamente, in bocca e nel culo e che tutto questo mi stava anche piacendo. Ciro mi guarda mentre lo succhio e allo stesso tempo lancia occhiate di intesa ad Aziz che mi pompa con ritmi più veloci e affondi più goduriosi per me. Il cazzo di Ciro si fa sempre più duro e all'improvviso mi tiene la testa e spingendolo fino in gola mi grida - “ Ti vengoo in boccaaa”- facendomi arrivare in gola un primo schizzo della sua sborrata che molto densa e abbondante mi riempe la bocca fino a colare anche dalle labbra e successivamente altri schizzi arrivarmi in viso, parte della sua sborra la inghiottii involontariamente subito, il resto la raccolsi dal suo cazzo e dal mio viso. Avevo finito prendere l’ultima goccia di sperma di Ciro quando mi sento afferrare più forte per i fianchi e Aziz che con un forte mugolio comincia a inondarmi il culo con la sua sborra, che sento schizzare con violenza mentre il suo cazzo spinge con forza contro il mio culo quasi volesse farmela uscire dalla bocca. Era stata una sborrata molto abbondante e Aziz tenne il suo cazzo dentro il mio culo fino a quando non lo sentì ammosciarsi. Ciro si era messo in piede e quando Aziz si avvicino a me per pulirgli l’uccello gli diede un cinque dicendo - “ Azizi, in questo viaggio questa volta non dovremo piu segarci pensando alle nostre donne, avremo con noi in cabina una persona che saprà soddisfare i nostri desideri, quasi una vera donna non è cosi collega ?”. Io ripredendomi da quelle due belle sborrate che mi avevano soddisfatto risposi -“ Sarò la vostra donna ma dovete promettermi che non lo direte a nessuno”.
    “Stai tranquillo che non lo saprà nessuno sei troppo bravo per poterti dividere con altri, anzi se qualcuno ti darà fastidio dillo che a lui ci pensermo noi” - disse Aziz contento per come aveva goduto.
    Certo non potevo dirgli che già qualche ora fa qualcuno mi aveva dato fastidio e nemmeno che ero diventato la moglie del comandante, che adesso avevo tradito con loro, e che domani sarei stato di nuovo a letto con il comandante, ma mi piaceva che loro restassero i miei amanti per farmi godere doppiamente e delicatamente. Quando tornammo in Italia avevo il culo sicuramente più sfondato di quello della moglie del capitano, anche perchè non passava giorno che non prendessi uno o addirittura tre cazzi.


    ps se tutta questa storia vi è piaciuta votatela e mi fareste cosa più gradita se oltre a votarla
    mi mandereste foto di voi o di bei maschi con in mostra i loro attributi al mio indirizzo e-mail
    [email protected]
     
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    Wow 💖 questi due racconti mi sono piaciuti tanto 😍😍😍 peccato risalgano a 8 anni fa altrimenti ti chiederei di continuare!
     
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    Fantastico racconto concordo con chi ha commentato per primo ovviamente ci starebbe un seguito ma 8 anni dopo chissa se lo faresti coraggio
     
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    Mamma mia... molto intrigante!!!
     
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    Però, credo sia un racconto preso altrove, da quello che ho capito, perciò in realtà non ci stiamo rivolgendo direttamente alla "fonte", l'autore dovrebbe essere sconosciuto >.<" Continuiamolo noi XD
     
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    Sì Yukine_ hai inteso bene xD, i racconti che trovate in sezione postati da Shaoran appartengono ad altri autori, il che vuol dire che il piacere della lettura si esaurisce nei capitoli e/o nel capitolo a disposizione :sasa:.

    Ma nessuno vieta di immaginarsi il proseguimento come più piace :gelato:
     
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    CITAZIONE (Eiden-crøss @ 6/8/2018, 23:35) 
    Sì Yukine_ hai inteso bene xD, i racconti che trovate in sezione postati da Shaoran appartengono ad altri autori, il che vuol dire che il piacere della lettura si esaurisce nei capitoli e/o nel capitolo a disposizione :sasa:.

    Ma nessuno vieta di immaginarsi il proseguimento come più piace :gelato:

    Ecco allora sono quasi tentato xD
     
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    gran bel racconto bravo
     
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    Voglio il capitolo treeeee
     
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