Posts written by Shaoran

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    CATEGORIE: Young



    I miei compagni di collegio - Puntata 1

    Me li ricordo ancora tutti i miei compagni di collegio. Eravamo nella stessa camera, io ero il più grande ma ero anche il più timido. Me ne stavo sempre per conto mio.
    Luigi era uno dei capetti del gruppo, un ragazzotto piuttosto muscoloso che quando lo vedevo girare nudo per la camera mi venivano i bollori e non capivo più niente. Lui e quegli altri 3 bulli, di età compresa tra i 15 e i 16 anni, tutte le sere dominavano la situazione costringendo i più piccoli a fare le cose più sconce ed eccitanti. E infondo i più piccoli ci stavano, si vedeva benissimo che le resistenze che opponevano erano tutte finte.
    Io avevo quasi 18 anni e mi lasciavano in pace per fortuna. Quando Luigi e i suoi amici facevano i loro giochi erotici con i più piccoli io me ne stavo nel mio letto a leggere, con il cuore che batteva fortissimo tanta era l'eccitazione che mi costringevo a reprimere.

    Luigi: "Dai Giampiero toccamelo, guarda com'è diventato duro"
    Giampiero: "Smettila, non voglio"
    Luigi: "E dai, guardalo com'è… Lo vedi com'è gonfio? Ha bisogno di coccole. Vero ragazzi?"
    Tutti gli altri: "Sì"
    Timidamente Giampiero allunga la mano e glie lo tocca.
    Luigi. "Senti com'è duro? Che bella manina calda che hai"
    Luigi era sdraiato sul suo letto e ai lati c'erano tutti i ragazzini più piccoli: Giampiero, Carmelo, Andrea, Antonio e Pietro, tutti tra i 12 e i 13 anni.
    Luigi socchiude gli occhi mentre Giampiero glie lo accarezza dolcemente. Poi li riapre e chiede il cambio.
    Luigi: "Adesso fate 30 secondi per uno, voglio vedere chi di voi ha la mano più calda. Tu Giampiero devi tenere il conto dei secondi"

    E così inizia il giro. Giampiero ritrae la mano lasciando il posto a Carmelo, che inizia le sue carezze.
    Giampiero: "Uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto, nove, dieci, undici, dodici, tredici…"
    Luigi: "Oh mio Dio, Carmelo. La tua mano è morbidissima… Ah… Sì…"
    Giampiero: "Quattordici, quindici, sedici, diciassette, diciotto, diciannove, venti, ventuno…"
    Luigi tira indietro le braccia e spinge la testa dentro il cuscino con gli occhi chiusi.
    Giampiero: "Ventidue, ventitré, ventiquattro, venticinque, ventisei, ventisette, ventotto, ventinove, trenta. STOP!"
    Ora tocca ad Andrea, poi ad Antonio e infine a Pietro.
    Non so come Luigi potesse sopportare quella "tortura" di manine calde senza sborrare all'istante, era un mistero per me. Io a momenti sborravo nel letto senza nemmeno toccarmi, per il solo fatto di essere lì mentre tutto questo stava accadendo.

    I ragazzini dovevano soddisfare i più grandi ogni sera. Le regole le avevano scritte Luigi e Luca, amici inseparabili da molti anni ormai. Luca aveva un cazzo enorme, il cazzo più lungo ce l'aveva lui, misurava almeno 25 centimetri: era impressionante.
    Gli altri ce l'avevano lungo circa 15 o 16 centimetri mentre io ero molto scarso, 13 centimetri. Interiormente sapevo benissimo che io non partecipavo a quelle serate perché mi sentivo a disagio a causa delle mie modeste misure, ma a quei tempi non volevo ammetterlo nemmeno di fronte a me stesso e mi costruivo mille scuse per giustificare il mio disinteresse.

    Comunque il gioco della sera era molto semplice. Per prima cosa si faceva il giro dei 30 secondi: prima a Luigi, poi a Luca, poi a Matteo ed infine a Michele. Quando tutti e 4 i capi, chiamiamoli così, avevano i cazzi belli in tiro, ognuno si sdraiava sul proprio letto seguito da un ragazzino, che doveva masturbarlo fino a farlo sborrare sulla pancia. L'ultimo a sborrare doveva pagare una penitenza. Naturalmente la penitenza la pagava il ragazzino, non il capo. Certo perché se il capo sborrava per ultimo la colpa era del ragazzino che non era riuscito a farlo godere adeguatamente.

    Era ovvio che ogni capo sperava di perdere e cercava di resistere il più possibile, soprattutto perché la penitenza la sceglieva proprio lui ed il più delle volte era lui ad averne vantaggio. Le penitenze erano quasi sempre le stesse: ciucciare il cazzo per 30 secondi, oppure una seconda sega completa; altre volte venivano scelte penitenze più strambe, come essere costretti a fingersi un cane, legato al collo con una cintura d'accappatoio e pretendere dall'animale di essere leccato sulla cappella. Il ragazzino doveva abbaiare e gli altri si mettevano in ginocchio per terra tutti in cerchio. Il cagnolino doveva passare da una cappella all'altra e pulire per bene il cazzo di tutti e quattro. Quando c'era stata quella penitenza, ricordo ancora il cazzone di Luca che si ergeva in tutto il suo splendore rubando la scena agli altri tre… WOW, che spettacolo. Io ero eccitatissimo.

    Luigi: "Giacomo vieni qui anche tu, dai!"
    Io: "No grazie, sto leggendo"
    Figuriamoci se potevo unirmi a loro con il mio piccolo cazzetto. Mi vergognavo molto e li invidiavo da morire…

    Continua...

    Edited by Icrox91 - 11/12/2016, 15:48
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