Colpa del destino

Storia di ragazzi adolescenti che scoprono se stessi durante un campo estivo parrocchiale. Vicende raccontate da diversi "punti di vista"

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Piccola alce
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Robyswich65 @ 27/12/2018, 22:20) 
    Meraviglioso che a marco interessi Alessio boh continua

    Io penso proprio di si.
    Continua al più presto.
    Mi piace!
     
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    340
    Location
    Torino

    Status
    Offline
    Capitolo 8

    Alessio



    《Miky??? Ci sei??》urlò Alessio entrando in camera, apparentemente vuota.

    Lo stava cercando da una buona mezz'oretta. Voleva parlargli. Dovevano assolutamente affrontare la questione della sua confessione della sera precedente. Michele era stato tutto il giorno freddo e distante. Sembrava quasi volesse evitarlo e questo lo stava letteralmente logorando dentro. Non voleva per niente al mondo perderlo. Era il suo migliore amico ed era il suo punto di riferimento. Non poteva continuare cosi.

    《Sono in bagno!》 Rispose la voce di Michele da dietro la porta.

    Alessio si avvicinò alla porta del bagno e tentò di aprirla ma in vano. Scoprì subito che Michele si era chiuso a chiave dentro. Non l'aveva mai fatto prima.

    《Ehi, Miky! Mi fai entrare?? Ti devo parlare!》

    《Ho quasi finito. Tra un attimo esco...》

    Quelle parole furono come un pugno nello stomaco. Perché faceva così? Lo stava tenendo a distanza. Marco si rattristì ancor di più.

    《Ok... ti aspetto qui fuori...》 rispose mogio.

    Con gli occhi lucidi, Alessio si lanciò letteralmente sul suo letto e si mise gli auricolari con la musica altissima nelle orecchie. Avrebbe voluto tanto urlare dalla rabbia ma si dovette accontentare di mietere quel suo malessere isolandosi dal mondo con la musica.

    Dopo una decina di minuti Michele uscì dal bagno e senza considerare minimamente il suo amico Alessio, si mise a sistemare della roba nel suo borsone.

    Alessio si tolse gli auricolari e si mise seduto a guardarlo.

    《Che stai facendo?》 Gli chiese.

    《Ho chiesto agli animatori se potevo cambiare stanza... hanno detto di si....mi hanno messo in camera con Lorenzo e gli altri...》

    Il cuore di Alessio cominciò a battere all'impazzata. Non era possibile. No. Non era vero. "Ditemi che non è vero" si continuò a ripetere nella mente. Si sforzò per non piangere anche se la voglia era tanta.

    《Scusa, ma perché??》

    Michele continuò a sistemare la roba nella borsa senza rispondere.

    《È per caso per quello che ti ho detto ieri?》 Chiese ancora Alessio.

    《...ho bisogno di un po di tempo per pensare....》

    《Miky! Guardami!! Guarda che sono sempre io! Alessio! Quello che fino a ieri consideravi un fratello!!》 Cercò di convincerlo, con qualche lacrima che veniva giù lungo la sua guancia.

    《Già! Hai detto bene! Ti consideravo un fratello... fino a quando non hai deciso di rovinare tutto!!》

    《Cosa?? Ho solo cercato di essere sincero con te... non è colpa mia se...》

    《E invece è colpa tua!!! ...hai rovinato tutto! Credevo che eravamo una squadra! Eravamo uguali! Sempre insieme! E invece era tutto una finta!》 Lo interruppe bruscamente Michele alzando il tono di voce.

    "Colpa mia". Quelle due semplici parole gli rimbombarono nella testa.

    《No! Non è vero! Sono sempre il solito Alessio di sempre!》

    《...questo non lo so... non so più niente! ... Non ti conosco più! Non so se la pensi ancora come la penso io sulle cose! Non so se ti piacciono ancora le stesse cose che piacciono a me! Non so se mi guardi ancora come un fratello o se mi guardi con la voglia di saltarmi addosso! E la cosa mi fa anche un po' schifo!! ...no! Non sono più sicuro di niente su di te! Mi dispiace!》

    Alessio rimase li, seduto, a testa bassa, con le lacrime che gli scendevano giù implacabili.

    Michele richiuse la borsa, si alzò in piedi e se la caricò sulle spalle.

    《...mi dispiace.... ho bisogno di un po di tempo... prova a capire... per me non è facile...》

    "Per lui non è facile... come pensa che stia messo io, invece?" Pensò Alessio. Ma non glielo disse. Quella discussione lo stava distruggendo e non aveva più la forza di continuarla.

    Michele si girò e se ne uscì dalla stanza con la sua roba, chudendosi la porta alle sue spalle.
     
    .
  3. AcCollando
     
    .

    User deleted


    Ho bisogno del prossimo capitolo 😭😭😭😭
     
    .
  4.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Member
    Posts
    4,453
    Location
    Torino

    Status
    Offline
    Mi spiace per Alessio come la penso io Michele può essere scioccato ma isolare Aleesio è imperdonabile continua coraggio
     
    .
  5. Piccola alce
     
    .

    User deleted


    Urge nuovo capitolo, presto non si può lasciare tutto cosi.....
     
    .
  6.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    340
    Location
    Torino

    Status
    Offline
    Capitolo 9

    Marco


    《Non me ne importa niente di te e di quel moccioso!!! Io non volevo neanche che rimanessi incinta!! Mi hai incastrato!! Se non fosse stato per lui, me ne sarei andato da questa maledetta casa già da un sacco di tempo!! Io non ti amo e non voglio fare il padre!!! Io voglio essere un uomo libero!! Hai capito??? UN UOMO LIBERO!!!》

    Marco si svegiò di colpo, tutto sudato, ansimando.

    Quel sogno lo tormentava spesso. Quasi ogni notte. Le parole che suo padre urlava in faccia a sua madre prima che se ne andasse di casa, anni fa, lo avevo ferito così tanto da creagli il tormento anche in sogno. Tutte le volte era così. Si svegliava di soprassalto e non riusciva più a riprendere sonno.

    Guardò il suo orologio digitale: 4.47

    《Ufff...》 sbuffò. Si spostò il lenzuolo con una mano e ancora tutto assonnato si alzò dal letto.

    I suoi piedi nudi a contatto col pavimento gli trasmise una sensazione di freddo intenso ma si abituò in fretta.

    Tutto intorno a lui era buio e silenzioso. Fin troppo.

    Piano piano, cercando di fare meno rumore possibile, raggiunse il bagno. Chiuse la porta alle sue spalle e accese la luce.

    Raggiunse il lavabo ed aprì il getto d'acqua. La fece scorrere un po' e poi si rinfrescò il viso. Si asciugò delicatamente la faccia con l'asciugamano ed alzò lo sguardo verso lo specchio. Vide lì la sua immagine riflessa. E come al solito lo assalì un misto tra rabbia e disgusto.

    Non era per niente un ragazzo brutto. Anzi. Ma la sua immagine riflessa sullo specchio aveva un enorme difetto. Assomigliare tremendamente al padre. Erano due gocce d'acqua. Di certo non c'era bisogno di nessun test del dna per confermare che fossero padre e figlio. Ogni volta guardarsi allo specchio era come prendere un pugno nello stomaco. Non potete avere idea della sensazione che può provare un ragazzo che è la copia spiccicata e ringiovanita della persona che ti ha fatto soffrire terribilmente e che odi nel più profondo nel cuore. Non solo era costretto a portarne il cognome. Pure essere lui in migniatura! Avevano anche entrambi un neo sulla coscia della gamba destra. Era una condanna che lo avrebbe perseguitato per tutto il resto della sua vita.

    Marco si voltò verso il vater, lo raggiunse con un breve passo ed alzò la tavoletta. Con una sola mossa si abbassò in un sol colpo pantaloni del pigiama e mutande, lasciando sbucare fuori il suo uccello moscio.

    Il suo sguardo non poté che finire sul suo arnese e sui peli neri che lo sormontavano. Con una mano si reggeva abbasato le mutande e il lembo dei pantaloni e con l'altra si teneva ed indirizzava il pisello.

    Quante volte aveva fatto quel semplice e naturale gesto che ogni maschio faceva tutte le volte più volte al giorno. E lui ogni volta si chiedeva la stessa cosa.

    "Chissà se anche lì sono uguale a mio padre..."

    Non aveva mai visto il padre nudo. Oltre a non essere mai stato affettuoso con lui, era sempre stato molto riservato, soprattutto per le questioni più intime. Ed il fatto di essere sparito proprio all'inizio della sua adolescenza e dei cambiamenti che quel periodo della sua vita gli aveva portato in dono, aveva accentuato tutte le sue insicurezze.

    Marco non lo sapeva, ma non avere un punto di riferimento maschile con cui confrontarsi era forse una delle cause di gran parte dei suoi problemi che lo avevano portato ad avere molte insicurezze verso il suo corpo. Problemi che gli creavano anche grossi problemi nel rapportarsi con i suoi coetanei, soprattutto del suo stesso sesso. Paure di non essere all'altezza degli altri. Paura di scoprirsi inferiore agli altri.

    Il caldo getto della sua pipì incominciò ad uscire dal suo pisello per finire dentro il vater centrando il buco. Ripensò al discorso fatto a pranzo con Alessio e sorrise. "ottima mira!" Pensò.

    Finì e lo scrollò bene. Se lo rimise nelle mutande e si sistemò bene il pigiama. Si lavò le mani al lavandino ed uscì dal bagno spegnendo la luce.

    La stanza era coperta dal buio della notte ma avvicinandosi al suo letto si accorse subito che c'era qualcosa che non andava. Non c'era più l'assoluto silenzio che c'era prima. Sentì qualcosa che assomigliavano a dei lamenti. Sembrava come se qualcuno stesse piangendo.

    Marco alzò lo sguardo al letto sopra il suo. Vide che Gianluca dormiva beatamente. Di certo quei lamenti non potevano provenire da lui. Si voltò verso il resto della camera.

    Il letto di Michele era desolamente vuoto e spoglio da ogni tipo di coperta o lenzuolo.

    Il suo sguardo finì quindi al letto affianco. Quello di Alessio. E subito capì.

    Alessio era lì, voltato di spalle con la testa conficcata al cuscino e sembrava stesse piangendo disperato.

    Marco non era ancora riuscito a capire cosa fosse successo e perché Michele se ne fosse andato. Aveva intuito ad un litigio, ma non credeva fosse successo qualcosa di grave. Forse doveva però ricredersi.

    Alessio si avvicinò pian piano al letto di Alessio.

    《Ehi, Ale! Tutto apposto?》 Bisbigliò.

    Alessio smise improvvisamente di piangere ma non si voltò e non diede nessun cenno di risposta.

    Alessio attese qualche secondo di silenzio. Non sapeva neanche bene cosa fare.

    《Ho capito... ...se hai bisogno di qualcosa io ci sono! Chiaro??》 Lo avvertì sempre sbadigliando. Era evidente che non voleva, e forse non poteva, dargli risposta ma Marco comunque voleva dargli un minimo di conforto. Non sapeva perché. In fondo gli stava simpatico ed era stato gentile con lui nei giorni precedenti.

    Alessio questa volta scosse la testa affermativamente, senza però voltandosi. Si strisciò il naso con la mano e provò ad asciugarsi le lacrime senza farsi troppo notare. Marco in quel momento provò tanta pena per lui. Ma in quel momento tutto quello che poteva fare era tornarsene nel suo letto. E così fece.

    Ovviamente non riuscì più a riprendere sonno. Aveva deciso però che qualunque cosa fosse successo avrebbe provato ad aiutare quel ragazzo. Se lo meritava.

    Ancora non lo sapeva ma quella decisione avrebbe sconvolto la sua vita per sempre.
     
    .
  7. AcCollando
     
    .

    User deleted


    Wowowowowowowo fantastico! :sheep:
     
    .
  8.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    338
    Location
    italia

    Status
    Offline
    Bravissimo!
     
    .
  9.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Member
    Posts
    4,453
    Location
    Torino

    Status
    Offline
    Meraviglioso se tanto mi dà tanto tra Marco e Alessio nascerà qualcosa continua che farà stare bene tutte e due essendo complementari continua
     
    .
  10.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    340
    Location
    Torino

    Status
    Offline
    Capitolo 10

    Alessio



    Torino. Una sera di primavera di cinque anni prima.

    Alessio e Michele frequentavano entrambi la quinta elementare e quel pomeriggio erano andati insieme a giocare a calcio con gli amici al parco. Tornarono insieme a casa di Alessio. Quella sera, infatti, avevano in programma di uscire fuori a cena tutti insieme con i loro genitori per festeggiare qualcosa, forse un anniversario. Le loro due famiglie erano molto unite e queste occasioni succedevano spesso.

    Quando i due ragazzi arrivarono, la madre di Alessio gli incitò a darsi una mossa a prepararsi. Erano molto in ritardo. Infatti era stato prenotato un tavolo in un bel ristorantino e i loro genitori ci tenevano alla puntualità. Furono mandati a lavarsi insieme per fare più in fretta.

    Michele era tranquillissimo per questa cosa, d'altronde erano abituati a fare la doccia insieme, fin da quando erano piccoli piccoli. In quel periodo, però, vuoi per casualità, vuoi perchè i due ragazzi si vedevamo leggermente di meno per via della scuola, non succedeva dall’estate precedente. Alessio, invece, sembra più stranito. Michele se ne accorsere. Non non era la prima volta che se ne accorgeva. Ultimamente, infatti, aveva come l'impressione che il suo amico Alessio facesse stranamente più attenzione nel cambiarsi o nel farsi vedere senza vestiti da lui, ma fino ad allora non ci aveva dato molto peso.

    Entrarono in bagno e si spogliarono per entrare in doccia. Michele si era già denudato completamente. Alessio, invece, era ancora in mutande e stranamente era titubante.

    Alessio aprì l’acqua della doccia e si voltò verso di lui

    《Bhè?? Che hai? Ti fai la doccia in mutande?? che ti prende oggi!?》

    《E’ che mi vergogno un pò…》

    《Di cosa?? Non è mica la prima volta!》

    《bhe…ecco.. Ti devo fare vedere una cosa… però mi prometti che non lo dici a nessuno?》

    《Te lo prometto!》

    《okey..》e timidamente si abbassò leggermente l’elastico delle mutande. E’ lì che Michele notò che sopra il pisellino dell'amico erano cominciati a spuntare alcuni peletti pubici.

    《Che Forza!! stanno incominciando a spuntarti i peli come ai grandi!!》 esclamò.

    《Si… ma mi vergogno un pò… tu non ce li hai…》

    《Ma mi spunteranno anche a me! Me l’ha spiegato mio padre! Mi ha detto che quando si diventa grandi ti crescono i peli li sotto. Si chiamano peli pubici o qualcosa del genere》

    《Quindi è normale dici?》

    《Si si! Tranquillo! e poi che scemo che sei! Hai qualche problema e non me ne parli? Lo sai che di me ti puoi fidare! La prossima volta che hai qualche problema vienimi a parlarmene senza farti problemi inutili!!》

    《Hai ragine! Prometto che da oggi in poi, per qualsiasi cosa, te ne parlerò subito!》 promise Alessio.

    《Te lo prometto anche io!》



    "Me l'avevi promesso! Ti avrei potuto dire qualunque cosa!! E invece non era vero!! Che stupido che sono stato!!" Pensò Alessio piangendo nel suo letto.

    Aveva passato tutta la notte a piangere e a ripensare a quella loro promessa fatta anni prima. Non aveva chiuso occhio.

    Gli animatori arrivarono a dare la sveglia, puntuali come ogni giorno. Quella mattina, però, Alessio non se la sentiva proprio di alzarsi per affrontare la giornata. Quello che avrebbe tanto desiderato era sparire. Fuggire in un posto lontano da tutto e da tutti. Si voltò verso il muro dando le spalle al resto del mondo.

    《Ehi! Alessio! Non ti sei ancora alzato?? Su, da! Alzati!》 Lo incalzò l'animatore. Alessio però non diede nessun cenno e rimase fermo nella sua posizione.

    《Ehi! Alessio!! Sto parlando con te!! Ti vuoi dare una mossa?? La colazione è quasi pronta!》

    Ancora nessuna risposta.

    《Alessio Laudato! Adesso mi sto proprio arrabbiando! Ora conto fino a tre, poi vengo li e ti faccio alzare con la forza!!》

    Proprio in quel momento, però, Marco intervenne prontamente in suo aiuto.

    《Ivan! Guarda che Alessio è stato male stanotte!》

    L'animatore si voltò verso Marco, sorpreso da quella sua rivelazione.

    《È stato male???》 Chiese stupito.

    《Si! Ha vomitato!》 Mentì.

    《E perché non ci avete chiamato??》

    《Pensavamo non fosse tanto grave...》

    L'animatore si rivoltò verso Alessio che nel frattempo si era girato per seguire la scena.

    《Vabbè, dai...rimani un po' qui a riposarti. Più tardi passo a vedere come stai.》 Gli appoggiò una mano sulla fronte.

    《Non sei caldo... avrai preso freddo! ...dormite tutti mezzi nudi e poi questi sono i risultati! ...più tardi ti faccio portare del the caldo da qualcuno...》 continuò poi.

    《Posso portarglielo io!!》 Si propose Marco.

    《Va bene... comunque cerca di non alzarti e di stare coperto, siamo intesi?》

    Marco scosse la testa affermativamente.

    《Vabbè... ci vediamo dopo ragazzi》 concluse l'animatore prima di uscire dalla stanza chiudendosi la porta alle sue spalle.
     
    .
  11.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Member
    Posts
    4,453
    Location
    Torino

    Status
    Offline
    Meraviglioso continua chissa cosa succederà tra Marco e Alessio boh coraggio continua
     
    .
  12.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    338
    Location
    italia

    Status
    Offline
    Bello! continua!
     
    .
  13.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    340
    Location
    Torino

    Status
    Offline
    Capitolo 11

    Marco



    "Chissà cosa sarà successo tra loro due" pensò Marco ritornando in camera dopo la colazione. Tutti quanti erano in giro per la baita a godersi qualche minuto libero prima delle attività e lui, invece, si era preso un impegno che doveva a tutti i costi portare a termine.

    Aprì la porta della stanza e subito lo vide davanti a se. Era seduto sull'enorme davanzale di montagna della finestra, ancora in mutande e maglietta, che fissava fuori sperso.

    Era proprio bello Alessio. Viso carino, con i suoi lineamenti dolci e perfettamente simmetrici. Le braccia tese ed appoggiate sopra ad un ginoccho piegato all'insù. Le sue gambe da sportivo. Muscolose e pelose al punto giusto. Anche i suoi piedi nudi lo affascinavano per quanto li trovava perfetti e stupendi.

    Sentendo la porta aprirsi, Alessio si voltò per vedere chi fosse.

    《Ah, sei tu...》

    《Si... ti ho portato un po' di the caldo...》

    《Grazie...》

    Alessio scese dal davanzalone e si sedette sul suo letto, proprio li vicino.

    Marco gli si avvicinò, aprì il temos, versò del the ancora fumante in un bicchiere di plastica dura e glielo passò.

    Alessio lo guardò, sorrise e prese il bicchiere.

    《Grazie...》

    Soffiò sopra il bicchiere fumante nel tentativo di raffreddarlo un po' e bevve un sorso.

    Marco si sedette affianco a lui.

    《Grazie per prima...》 disse Alessio, non appena ebbe finito di bere un sorso di the.

    《Figurati... 》

    Alessio bevve un altro sorso di the.

    《Ahhh!! Brucia!!》

    Marco rise divertito dalla scena.

    《Non c'è niente da ridere!》

    《Scusami...è Che sei buffo!》si scusò Marco sorridendo.

    《Molto gentile...》 rispose Alessio sarcastico.

    Alessio continuò a bere il suo the piano piano, con lo sguardo sperso. Marco se ne accorse subito.

    《Posso chiederti cosa è successo?》

    Alessio non rispose. Marco, però non si diede per vinto e Insistette.

    《Hai litigato con Michele?》

    Alessio lo guardò ma continuò a bere il the senza rispondere.

    《Scusami... non volevo insistere...》 disse infine Marco, rassegnato.

    Alessio lo guardò e abbassò lo sguardo a terra.

    《No... tranquillo... anzi scusami.... È che è complicato.... non posso, scusami...》

    《Ma di me ti puoi fidare!》

    《anche Michele mi diceva sempre così... e invece...》

    《In che senso?》 Marco non capì. Cosa era successo tra quei due da essere così complicato da spiegare?

    《Niente... lascia stare...》 rispose Alessio, alzandosi in piedi e poggiando il bicchiere sul comodino.

    Si riavvicinò sconsolato alla finestra e guardò fuori.

    Marco capì che era inutile insistere. L'unica cosa poteva fare era cercare di fargli cambiare umore.

    《Ale! Però non puoi startene qui rinchiuso in questa stanza! Cioè... siamo ancora all'inizio del campo! Hai ancora tanti giorni per poterti divertire!!》

    Alessio continuò a guardare fuori dalla finestra senza ribattere.

    《...senti! Io quello che è successo tra te e Michele non lo so... so solo che Michele prima a colazione era in mezzo ai suoi amici che se la rideva come se nulla fosse. Non è giusto che tu stia qui tutto triste! Non te lo meriti!》

    Alessio si voltò e lo guardò.

    《Veramente?? Rideva??》

    《Si, esatto! Dovevi vederlo come se la scassava con Lorenzo e gli altri!》

    Alessio abbassò lo sguardo.

    《...devi reagire, Ale! Lui se ne sta sbattendo!! Tu non meriti questo! ...sai cosa mi dice sempre mia madre??》

    Alessio rialzò lo sguardo verso Marco.

    《Cosa?》

    《Non permettere mai a nessuno di toglierti il sorriso! Nemmeno a me che sono tua madre! ...quindi, tira fuori i coglioni e usciamo da qui! Dobbiamo andare a divertirci! Alla faccia di Michele!!》

    Alessio sorrise.

    《Hai ragione! Perché farmi rovinare il campo da quello la!? Non ci penso proprio!!》

    《Bravo!! Ben detto!!》

    《...okey! Dammi solo cinque minuti, vado in bagno a pisciare, mi vesto e arrivo!》

    Alessio si avviò verso il bagno. Una volta arrivato alla porta si fermò e si girò verso Marco.

    《Grazie... nessuno mi ha parlato modo così convincente come te adesso!》

    Marco sorrise.

    《Non so neanche io come ho fatto!》

    Alessio rise.

    《aspettami qui! Piscio e arrivo!》

    《Mi raccomando, la mira!!》 Rispose ironico Marco prima che Alessio chiudesse la porta urlando un tenero "vaffanculo".

    "Chissà perché non riesco a essere così convincente anche con me stesso" pensò Marco, buttandosi sfinito sul letto ad aspettarare Alessio.
     
    .
  14.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Member
    Posts
    4,453
    Location
    Torino

    Status
    Offline
    Meraviglioso coraggio Alessio è un po ermetico ma penso che alla fine Marco riuscirà a stare vicino ad Alessio al momento opportuno.Coraggio continua
     
    .
  15.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    338
    Location
    italia

    Status
    Offline
    stai andando alla grande!!
     
    .
134 replies since 28/11/2018, 16:40   47164 views
  Share  
.