Il Nuovo Me[Young][Romantico][Scolastico]

~ il mio secondo racconto :)

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Trovi l'elenco dei miei racconti nella firma!

    Group
    Member
    Posts
    372

    Status
    Offline
    Rieccomi! Non so se qualcuno stesse davvero aspettando il seguito della storia, spero di sì, ma ad ogni modo non mi sono dimenticato di voi, e in questi 2 mesi ho continuato a scrivere. Nel momento in cui scrivo sto completando il quarto capitolo della seconda parte (che come la precedente sarà composta da 5 capitoli) e.. niente, spero (e questa volta dovrei riuscirci davvero) di poter fare una pubblicazione regolare con 1 capitolo alla settimana, ma adesso, tralasciando questi particolari più "tecnici", vi lascio al nuovo capitolo!

    SECONDA PARTE: (Affrontare) Un Nuovo Mondo

    Capitolo 1 - Il giorno dopo


    3 Ottobre 2014

    Carlo si sentiva paralizzato. La sua bocca era secca, un deserto. La sua mente era completamente vuota. Poteva pensare ad una cosa sola: aveva appena fatto coming out coi suoi genitori.
    I suoi occhi erano fissi sulla madre, che fino a qualche secondo prima stava mescolando qualcosa sui fornelli, e sul padre, che stava in piedi accanto a lei mentre parlavano.
    Non appena sentirono le parole di Carlo, Marina e Silvio si girarono verso di lui. Lo fissarono per un istante. Marina accennò un sorriso. Carlo non ebbe il tempo di notare l’espressione sul volto del padre, che la sorella entrò in cucina.
    Marina chiuse per un attimo gli occhi, come se si stesse risvegliando da un sonno, poi disse «Dai! È pronto!» e portò la cena in tavola.
    Pochi secondi dopo arrivò anche Simone, il fratellino di Carlo, e si sedette vicino a lui, come al solito. Alla sua destra Carlo aveva il padre, seduto a capotavola. Lo guardò e questo gli sorrise, la madre fece lo stesso. Non si parlò dell’argomento, era come s non fosse successo niente.
    Carlo era turbato dalla situazione. Continuava a chiedersi perché nessuno ne volesse parlare, poi alla fine capì. A suoi genitori non importava della sua sessualità, perciò non c’era niente di cui parlare. Sapeva che le cose stavano così. O almeno ci sperava.
    Dopo la cena non poté trattenere l’emozione di essere finalmente libero. Libero di essere chi era davvero. Libero di poter amare alla luce del sole, senza doversi nascondere dietro un negozio o in degli spogliatoi sudici. Si offrì di portare fuori la spazzatura e mandò un messaggio ad Alex affinché potessero incontrarsi. Non vedeva l’ora di dare anche a lui la bella notizia: d’ora in poi le cose sarebbero state diverse.
    Si incontrarono poco dopo i cassonetti, in un’angolo non troppo appartato della via.
    Carlo abbracciò Alex e lo tenne stretto a sé. Poi si sedettero su un muretto. Carlo non voleva arrivare subito al punto, voleva far si che Alex lo capisse da solo in qualche modo. Così lo baciò, in mezzo alla strada, dove in teoria un qualunque passante gli avrebbe potuti vedere. Alex rimase sbalordito, non riusciva a capire questo strano comportamento, così, istintivamente, lo spinse via.
    «Che fai? Sei impazzito?» Gli disse.
    «Non ti preoccupare» Ribatté Carlo «Vieni con me.»
    Alex, confuso dall’insolito comportamento di Carlo, lo seguì senza fare troppe domande. Andarono nella piazza sotto casa, dove si erano incontrati già tante volte. Si sedettero in terra, dietro una macchina, coperti dalla vista di chiunque.
    Carlo saltò addosso ad Alex come se non si vedessero da mesi, quando in realtà si erano visti quello stesso pomeriggio. Lo strinse forte a sé e lo baciò con passione. Alex non poteva essere più eccitato. Carlo gli salì sopra a cavalcioni e lo baciò di nuovo, tastandogli allo stesso tempo i pettorali. Con la mano scese lentamente dalla felpa alla patta dei pantaloni, la slacciò e gli iniziò a massaggiare il pacco. Gli tirò fuori il cazzo dalle mutande e iniziò a fargli una sega, finché non fu interrotto da dei rumori. Si alzò bruscamente per controllare se vicino a loro ci fosse qualcuno, ma la piazza era deserta, probabilmente i rumori non venivano da lì.
    Si inchinò nuovamente di fronte ad Alex, che nel frattempo, per lo spavento, si era rinfilato il cazzo nelle mutande.
    «Tranquillo» disse Carlo. «Non c’è nessuno, e noi non abbiamo ancora finito..»
    Alex era titubante, era indeciso se continuare o lasciar perdere, ma l’eccitazione aveva raggiunto un livello troppo alto e non poté tirarsi indietro.
    Carlo continuò ad andare su e giù con a testa, cercando di inserire sempre di più il cazzo di Alex all’interno della sua bocca. Per qualche secondo accelerò il movimento, poi rallentò drasticamente, cominciando a muovere la lingua intorno alla cappella di Alex con un moto circolare.
    Alex venne abbondantemente e la bocca di Carlo si scaldò da un momento all’altro. Il liquido caldo cominciò a colargli dalle labbra. Carlo tirò fuori il cazzo dalla bocca con una mano, mentre con l’altra pulì il labbro inferiore. per un attimo sembrò che si stesse fermando, ma era solamente il tempo che gli serviva per mandare giù lo sperma. Non appena ebbe finito riprese il cazzo e ne leccò l’asta, raccogliendo quanto più sperma possibile, e infilò nuovamente in bocca la cappella, per darle un ultima ripulita, prima di permettere ad Alex di tirarsi su i pantaloni.
    «Il miglior pompino della storia!» Disse Alex soddisfatto, mentre guardava Carlo negli occhi. Poi lo baciò e gli prese la mano. «Beh, adesso vuoi dirmi perché sei così strano?» Continuò.
    «Va bene» Rispose Carlo. Fece un respiro profondo e poi continuò. «Poco fa ho fatto coming out coi miei genitori. Adesso non dovremo più nasconderci!» E fece un sorriso enorme per quanto si sentiva felice e libero.
    «Carlo io..» Ribatté titubante Alex. «Io non intendo dirlo ai miei genitori.. Non ancora.»
    «Cosa? Ma io credevo..» Disse allora Carlo, con voce abbattuta. «Credevo che i tuoi lo sapessero già.»
    «Perché? Cosa te lo ha fatto pensare?»
    «Mi hai baciato sotto casa tua.. Lo avevo dato per scontato.» Continuò Carlo, abbassando lo sguardo. I sentimenti che provava fino ad un attimo prima erano svaniti. Si sentiva di nuovo in gabbia, come se niente di ciò che avesse fatto fosse servito a qualcosa. Voleva essere libero, ma allo stesso tempo voleva stare con Alex. «Si è fatto tardi, è meglio se torno a casa.» Disse allora, alzandosi in piedi.
    «Carlo..» Lo interruppe Alex, cercando di fermarlo.
    «Non preoccuparti, ci sentiamo dopo.» Ribatté Carlo, e senza voltarsi se ne andò, tenendo lo sguardo basso.
    Tutto ciò che voleva in quel momento era buttarsi nel letto, mettersi gli auricolari e ascoltare la musica fino ad addormentarsi. Ma non appena rientrò in casa fu colto di sorpresa dai suoi genitori.
    «Dove sei stato per tutto questo tempo?» Disse adirato il padre, rompendo il silenzio.
    «Io.. Scusa papà, mi sono trattenuto.» Gli rispose Carlo.
    «Eri con un ragazzo, vero?» Disse allora la madre, alzandosi dalla poltrona in cui era seduta.
    Carlo non rispose, si sentiva troppo abbattuto per tutto quello che stava vivendo. Salì le scale per andare in camera sua, ma fu fermato nuovamente dal padre.
    «Dovremo parlare di questa cosa!» Urlò con tono severo.
    Ma Carlo non si fermò. Salì le scale, entrò nella sua camera e si buttò nel letto. Non ebbe il tempo di mettersi le cuffie che iniziò a piangere, stringendo a se il cuscino, e sperando che quella giornata finisse al più presto.

    Fine



    Spero davvero che vi piaccia, ho cercato di dare al racconto una piega diversa dalle storie che ho raccontato fino ad ora. Io mi ritengo soddisfatto dal risultato, ma ovviamente l'opinione che mi interessa è la vostra, fatemi sapere nei commenti ;)

    Edited by @stro"_" - 16/7/2015, 23:44
     
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Le storie su di me? Tutte vere, probabilmente.

    Group
    Member
    Posts
    960
    Location
    Spazio siderale.

    Status
    Anonymous
    Molto impulsivo, il ragazzo :fifi: spero che almeno i suoi genitori siano ragionevoli .-.
     
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Nocte

    Group
    Member
    Posts
    81
    Location
    Nowhere

    Status
    Anonymous
    Direi decisamente bello. L'impulsività di Carlo ha scombussolato tutto.
    Devo dire di essere uno di quelli che era in attesa di un seguito dopo quella confessione.... ci ero rimasto un po male che non lo avessi continuato
     
    .
  4.  
    .
    Avatar

    Trovi l'elenco dei miei racconti nella firma!

    Group
    Member
    Posts
    372

    Status
    Offline
    Grazie ad entrambi;)
    @Dacres purtroppo per scrivere un capitolo, anche se breve, ho bisogno di parecchio tempo che non trovo a causa della scuola e di altri impegni :(
     
    .
  5. abj21
     
    .

    User deleted


    Mi è piaciuto molto, aspetto trepidante il seguito
     
    .
  6.  
    .
    Avatar

    Trovi l'elenco dei miei racconti nella firma!

    Group
    Member
    Posts
    372

    Status
    Offline
    Come promesso ecco il nuovo capitolo, ci aspetta un bel santo temporale ;)

    Capitolo 2 - Giù la maschera (parte 1)


    31 Ottobre 2014

    Erano passate quattro settimane. Per quattro settimane Carlo aveva vissuto praticamente relegato in casa, non per volere dei suoi, ma per propria scelta. Andava a scuola la mattina, il pomeriggio studiava, e la sera rimaneva nella propria camera. I rapporti con Alex erano rari, si erano visti di persona solo un paio di volte nelle quali, tra l’altro, avevano mantenuto toni molto freddi.
    I messaggi, che si scambiavano regolarmente durante il corso della giornata, non erano da meno: “Come stai?” “Tutto bene, tu?” “Anch’io bene.” E nulla di più.
    Da un lato Carlo era davvero impegnato con la scuola, ma dall’altro non riusciva più a guardare in faccia Alex dopo quello che si erano detti. Si sentiva distrutto, e non dava ad Alex le colpe, anzi, sentiva di essere lui il responsabile dei loro problemi, e più il tempo passava, più si sentiva in colpa.
    Aveva passato quattro settimane infernali, in cui il mondo sembrava ricadere sulle sue spalle. Ma proprio per questo sentiva che era arrivato il momento di reagire.
    Fortunatamente non si era isolato del tutto, ma aveva mantenuto, e forse anche rinforzato, il rapporto con Arianna e Francesco. E fu soprattutto l’intervento di Arianna che lo aiutò a riprendersi.
    Quel venerdì infatti, per Halloween, era stata organizzata una grandissima festa in città. Una ragazza, amica di Arianna sin dai tempi delle medie, aveva allestito la propria casa in campagna con ragnatele, zucche, mostri di ogni genere e ovviamente alcolici, ed aveva invitato moltissimi ragazzi.
    La madre di Arianna passò a prendere Carlo sotto casa alle 22. Lui si era vestito da vampiro, con i capelli tirati indietro dal gel e il mantello lungo, mentre l’amica da strega, con cappello ed unghie finte. Quando arrivarono alla festa c’erano già alcuni ragazzi, neanche la metà di quelli che sarebbero stati gli invitati complessivi.
    Carlo sapeva che sarebbero venuti anche Francesco, Michele ed Alex, insieme ad alcuni amici della squadra di calcio. Per ovvie ragioni i suoi pensieri non potevano non essere rivolti ad Alex. Aspettò un’ora che arrivasse, e quando quello finalmente varcò la porta del salone Carlo fu colto da emozioni contrastanti. Una piccola parte di sé era felice di vederlo, poiché così avrebbero finalmente avuto la possibilità di sistemare le cose, ma un’altra parte di lui temeva quell’incontro.
    Dopo pochi secondi i loro sguardi si incrociarono e Alex gli si avvicinò. Era vestito da pirata, con un cappello ed una parrucca che gli coprivano il volto, ma non il tanto da essere irriconoscibile.
    «Ciao.» Disse Alex
    «Ciao!» Risposero all’unisono Carlo e Serena.
    Parlarono per un po’ come se niente fosse, finché Carlo non poté più farne a meno e chiamò Alex da parte con una scusa. «Mi accompagni a prendere da bere?»
    «Va bene.» Ribatté Alex, mantenendo un tono neutro.
    Si avviarono versoi tavolo con le bevande, Carlo davanti ed Alex poco dietro. Mantennero il silenzio per tutto il percorso, per quanto questo fosse breve.
    «Cosa vuoi da bere?» Chiese Carlo.
    «Coca cola va benissimo.» Rispose Alex, che teneva lo sguardo basso rivolto alle bibite.
    «Io avrò bisogno di qualcosa di più forte.» Disse allora Carlo, con un tono leggermente ironico e provocatorio. Così versò la coca cola ad Alex e a sé un cuba libre.
    «Senti, dobbiamo parlare..» Continuò Carlo.
    «Sì..»
    «C’è troppo chiasso qui, spostiamoci al piano di sopra.» E salirono nella zona notte, sperando di trovare più tranquillità dalla musica.
    Rabbia, rancore, ansia, delusione: furono molteplici i sentimenti che affliggevano Carlo in quel momento, e mentre si preparava ad impostare un discorso, fu colto alla sprovvista da Alex.
    «So che ti ho deluso l’altro giorno, e non sai quanto mi dispiace. Queste settimane senza di te sono state le più vuote da moltissimo tempo a questa parte. Non ho la minima idea di cosa io stia facendo a scuola o agli allenamenti, perchè tutto ciò a cui penso sei tu. non riesco a stare senza di te..» Disse guardando Carlo negli occhi. E quando vide che stava prendendo fiato per rispondergli, riprese. «E prima che tu dica qualsiasi cosa, vuoi ubriacarti e divertirti per stanotte, lasciando i pensieri a domani?» E mostrò con la mano sinistra una bottiglia di vodka che si era nascosto sotto il costume.
    Carlo lo guardò pietrificato per qualche secondo «Io.. non..», ma non riusciva a concludere la frase, e per un attimo, solo per un attimo, pensò che forse sarebbe stato giusto lasciare da parte le preoccupazioni per quel momento, vittima dell’astinenza da Alex che aveva sviluppato nell’ultimo mese.
    Così, senza rifletterci molto, rispose con un marcato «Sì.» Non troppo entusiasta, ma neanche freddo come era stato fino a quel momento.
    il suo solito sorriso sembrò rinascere sul suo viso. Alex si avvicinò, lo prese a sé e lo baciò. Il primo fu seguito da un secondo, e poi da un terzo, finché Carlo non riuscì più a contarli. Alcuni furono velocissimi, altri sembrarono durare un eternità, a quelle labbra che da troppo tempo non si incontravano.
    Quando si separarono e si guardarono negli occhi, Carlo aveva dimenticato tutto quello che aveva passato nelle ultime settimane. Poteva sentire solo il profondo amore che lo legava a quel ragazzo che aveva conosciuto solo due mesi prima. Ormai, per lui, Alex era una droga a cui non poteva resistere, e la lontananza degli ultimi tempi non aveva che accentuato il suo desiderio di lui. Prese la sua mano, la strinse, e lo baciò ancora. poi prese l’iniziativa. Diede un’occhiata rapida attorno a sé, poi bussò alla prima porta che gli capitò davanti. Nessun rispose. Carlo aprì lentamente la porta della stanza, e, dopo essersi assicurato che non vi fosse dentro nessuno, accese la luce e tirando verso di sé, fece entrare anche Alex.
    Si trovavano nella stanza dove erano stati lasciati tutti i giubbotti degli invitati, che formavano una grossa montagna sul letto matrimoniale. Deve essere la stanza dei genitori. pensò Carlo. Si fecero strada nel letto spostando i giubbotti tutti da una parte, ma questi erano talmente tanti che lo spazio che i due avevano a disposizione era piccolissimo. Iniziarono a limonare, e nel frattempo cercavano di entrare l’uno nel costume dell’altro. Carlo si sdraiò a pancia in sù, mentre Alex si abbassò all’altezza del suo bacino. Gli abbassò i pantaloni con l’intenzione di iniziare a fargli un pompino, ma Carlo non aveva intenzione di lasciargli prendere l’iniziativa. Afferrò con le mani la testa di Alex e lo spinse contro la sua mazza facendogliene sentire l’odore. Alex appoggiò le labbra sulla cappella di Carlo, la leccò lentamente per lubrificarla e poi vi fece scivolare le labbra attorno, accogliendola nella sua bocca. Carlo lo costrinse con le braccia ad andare più affondo. Aprì le gambe e le strinse attorno al busto di Alex, utilizzando anche queste per per spingerlo verso il suo cazzo. Alex si gustò il cazzo per un paio di minuti, mentre Carlo stava sdraiato a godersi il lavoro del ragazzo. Iniziò a muovere il bacino come se volesse scoparsi la bocca di Alex, che non opponeva alcun tipo di resistenza, e nel frattempo continuava a tirarlo a sé con gli arti. Dopo pochissimi minuti venne copiosamente nella bocca di Alex, che succhiò via ogni straccia di sperma, senza farsi sfuggire nemmeno una goccia.
    Dopo una brevissima pausa Alex prese il sopravvento. «Adesso tocca a me condurre il gioco.» Disse.
    Si avvicinò all’orecchio di Carlo e gli sussurrò dolcemente «Girati.» Caro lo guardò perplesso, così lo ripeté «Girati, voglio il tuo culo!»
    Non c’erano più dubbi. Carlo guardò Alex compiaciuto e si sdraiò a pancia in giù. Aveva già il culo scoperto, così Alex si abbassò i pantaloni, tirando fuori il cazzo estremamente duro e lo appoggiò sopra l’ano di Carlo. «Dimmelo se vuoi che mi fermi.» Lo rassicurò.
    Ma Carlo non sembrava essere intimidito. Nella sua mente aveva immaginato questo momento moltissime volte, e niente lo avrebbe potuto fermare adesso.

    Fine



    Spero vi sia piaciuto, lasciatemi sapere le vostre opinioni nei commenti, la prossima domenica arriva la seconda parte ;)

    Edited by @stro"_" - 16/7/2015, 23:44
     
    .
  7. abj22
     
    .

    User deleted


    mi piace, ora sviluppa di più la parte piccante
     
    .
  8.  
    .
    Avatar

    Trovi l'elenco dei miei racconti nella firma!

    Group
    Member
    Posts
    372

    Status
    Offline
    @abj22 credo di aver ottenuto un buon risultato con il capitolo che uscirà la prossima settimana e riprenderà direttamente da dove si è interrotta la narrazione ;)
     
    .
  9. « Miki-chan »
     
    .

    User deleted


    Mi ha sorpreso il continuo.
    Pensavo più che sarebbe rimasto tutto uguale e che ogni tanto Carlo l'avrebbe rinfacciato ad Alex...
    In ogni caso è bello :)
    attenderò con ansia domenica prossima :D
     
    .
  10.  
    .
    Avatar

    Trovi l'elenco dei miei racconti nella firma!

    Group
    Member
    Posts
    372

    Status
    Offline
    @Miki-chan beh allora mi considero soddisfatto :asd:
    Questa seconda parte è completamente incentrata sul Carlo post-coming out, e vedremo come questo influenzerà il suo rapporto con gli altri personaggi :sega:
     
    .
  11.  
    .
    Avatar

    Le storie su di me? Tutte vere, probabilmente.

    Group
    Member
    Posts
    960
    Location
    Spazio siderale.

    Status
    Anonymous
    Bello ^^ p.s. Non ho ancora capito bene da che parte stanno i genitori .--.
    Sono curioso u.u
     
    .
  12.  
    .
    Avatar

    Trovi l'elenco dei miei racconti nella firma!

    Group
    Member
    Posts
    372

    Status
    Offline
    Chiedo scusa per il ritardo, ieri mi sono completamente dimenticato di dover pubblicare il capitolo!
    Spero che questo capitolo vi piaccia, io l'ho adorato e credo sia uno dei migliori.. ma non voglio anticiparvi niente.. ENJOY!

    Capitolo 3 - Giù la maschera (parte 2)


    31 Ottobre 2014

    Carlo sentiva la pressione che il cazzo di Alex esercitava sul suo culo. Quell’asta marmorea che gli premeva tra le natiche lo eccitava incredibilmente.
    Ci fu una pausa. Aveva sentito Alex muoversi, allontanarsi dal suo culo, e sembrava che se ne fosse andato. Poi rieccolo, questa volta con la bocca che si faceva strada tra i suoi glutei.
    La lingua di Alex premeva insistentemente contro il suo buco, fino a penetrarlo. Carlo emanò un leggero grido di piacere.
    Alex poggiò le mani sulle natiche di Carlo, spostandole sui lati per farsi strada, e poi si lavorò il suo culo con la lingua, girando in senso orario e antiorario, spingendosi sempre più in profondità e inondandolo con la saliva.s
    Quando sentì di essersi preparato a sufficienza tornò nella posizione iniziare e riprese quello che stava facendo. Appoggiò la cappella proprio sull’ano di Carlo, in mezzo alla propria saliva, e iniziò a premere per farci entrare il cazzo. All’inizio sembrò andare piano, poi diede un colpo molto più forte. Carlo si sentì come se fosse stato attraversato da un palo della luce. Non riuscì a trattenere un grido che risuonò per tutta la stanza, facendo spaventare lo stesso Alex, ma che fortunatamente non fu sentito al piano inferiore a causa dell’alto volume della musica. Appoggiò la testa sul letto cercando di soffocare le grida.
    Alex si sdraiò su di lui, facendogli sentire la presenza del bastone all’interno del suo buco e i coglioni sul suo culo. Poi gli sussurrò all’orecchio. «Vuoi già fermarti? Abbiamo appena cominciato?»
    Carlo esitò per un momento, poi accennò un sorriso che Alex non poté vedere «No, tranquillo, continua pure..»
    Così, restando sopra di lui, Alex spinse dentro gli ultimi centimetri del suo cazzo. Carlo sentì ancora un po’ di dolore, anche se meno di prima, e piano piano arrivò a provare piacere mentre Alex lo cavalcava. Il suono dei testicoli che sbattevano contro il culo di Carlo, scandendo il ritmo della scopata, era impagabile. Carlo non aveva mai goduto così tanto in vita sua, ma non era il solo. I gemiti di Alex divennero sempre più frequenti mentre andava dentro e fuori dal culo di Carlo.
    Fu la loro prima volta. Non qualcosa di speciale o di magnifico, non una scena degna dei migliori film porno, e neanche particolarmente eccitante. Ma fu la loro prima volta. Il momento in cui i loro corpi si unirono veramente per la prima volta, e fu stupendo per loro.
    Dopo neanche un minuto da quando aveva cominciato Alex venne copiosamente dentro il buco di Carlo, che si sentiva invaso come se una diga gli si fosse aperta nel culo.
    Carlo si ripulì come poteva, in un modo non molto soddisfacente. Dopo di che si baciarono, in modo molto tenero.
    «Dovremmo rifarlo.» Sussurrò Alex all’orecchio di Carlo con tono molto sexy.
    Carlo gli sorrise, facendogli capire che per lui non ci sarebbero stati problemi.
    Passarono due minuti abbracciati sul letto, abbracciati l’uno all’altro. In seguito sentirono dei rumori, qualcuno aveva salito le scale e si trovava fuori dalla porta.
    Rapidamente si fecero cadere giù, e mentre sentirono la porta aprirsi scivolarono fin sotto al letto. Sentirono le voci di due ragazze che chiacchieravano all’interno della stanza, frugarono fra i giubbotti fino a trovare i loro, li presero e se ne andarono.
    «Per fortuna non ci hanno scoperto!» Disse Alex, mentre si trovavano ancora sdraiati sotto al letto. «Siamo stati bravi a nasconderci.»
    I due uscirono da sotto il letto ed Alex continuò «Aspettiamo due minuti, giusto per essere sicuri che se ne siano andate, e poi usciamo anche noi.»
    Carlo su invaso, nuovamente, dai problemi che fino a quella sera lo avevano perseguitato. “Nascondersi”? Era questo che voleva dalla sua storia con Alex? Aspettare strategicamente per uscire da una stanza solo per non essere scoperti insieme?
    Alex si rese subito conto della situazione dall’espressione che Carlo aveva sul viso. «Va tutto bene?»
    «No.» Rispose lui. «Non va bene. Non va bene doversi nascondere in questo modo. Non va bene che tu ti voglia nascondere.»
    «Carlo lo sai che.. che io non posso.» Disse allora Alex.
    «Tu puoi, è solo che non vuoi farlo.. E che cazzo, lo capisco. Capisco che tu abbia paura, ne ho avuta anche io. Ma vuoi davvero continuare in questo modo? Con noi che ci nascondiamo in una stanza per limonare, e poi andiamo tra i nostri amici, i nostri compagni, e ci comportiamo come due sconosciuti in mezzo alla folla?»
    Alex non rispose.
    «È questo che vuoi per noi?» Continuò Carlo.
    «No..» Ribatté Alex a voce bassa.
    «Allora ci siamo? Ci stiamo lasciando?» Carlo scoppiò in lacrime.
    Alex lo guardò negli occhi, cercando complicità. «Ti amo.» Gli disse, con voce provata.
    Carlo interruppe lo sguardo. «Ma a quanto pare non basta.» Camminò verso la porta e disse «Aspetta due minuti, non vorrei che ti scoprissero con me.» Ed uscì, chiudendosi la porta alle spalle.
    Si asciugò le lacrime e scese le scale. Prese da bere e andò a cercare Arianna.
    «Dov’eri fino? ti stavo cercando.» Disse lei.
    «Niente, stavo facendo un giro..» Le rispose Carlo.
    Ma lei si rese conto che qualcosa non andava, lo prese per mano e gli disse «Dai, vieni con me.»
    Lo portò fuori e parlarono per un po’. In preda alle emozioni, e un po’ per colpa dell’alcol, Carlo non riuscì a trattenersi e fece coming out con Arianna.
    Lei, a differenza di tutti gli altri prima, reagì in modo estremamente positivo. Passarono un’ora a parlare di tutto e di più: Carlo gli racconto delle sue vicende, ma senza fare il nome di Alex, dal momento che voleva essere fedele al suo desiderio di rimanere “nascosto”. A tratti pianse, ma Arianna cercò di tirargli su il morale facendogli vedere le foto di alcuni modelli a torso nudo.
    Quella notte Carlo aveva messo fine alla propria storia con Alex, ma per lo meno aveva trovato un’amica inseparabile.

    Fine



    Edited by @stro"_" - 17/12/2015, 13:12
     
    .
  13. QwQ
     
    .

    User deleted


    *^* Aouhw bella.
     
    .
  14.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Member
    Posts
    21,622

    Status
    Offline
    E' vero, un capitolo splendido!!!
     
    .
  15. Jacopo Smith
     
    .

    User deleted


    Aspetto con ansia il prossimo capitolo... perché ci sarà un prossimo capitolo vero? Perché se non fosse credo che molti di noi Si arrabbieranno e io credo che tu questo non lo voglia... quindi su scrivi il prossimo
     
    .
200 replies since 5/1/2015, 19:15   29997 views
  Share  
.